Tina Modotti

Si è svolta alla presenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale – la cerimonia di intitolazione alla fotografa e attivista Tina Modotti, al secolo Assunta Saltarini-Modotti (1896-1942), di una piazza in zona Rogoredo/Santa Giulia, nel Municipio 4 (accesso da via Pizzolpasso angolo via Russolo).

L’intitolazione a Tina Modotti prosegue il percorso del Comune per la valorizzazione del contributo delle donne alla storia artistica, politica e sociale, e segue di pochi giorni l’inaugurazione del primo monumento pubblico dedicato a un’altra donna, Cristina di Belgiojoso e non a grande distanza da via Federica Galli e il Giardino Nilde Iotti.

Chi era Tina Modotti

Tina Modotti è stata una donna emancipata e moderna, la cui arte è sempre rimasta indissolubilmente legata all’impegno sociale. La sua storia personale e i suoi scatti sono al centro della mostra fotografica visitabile al Museo delle culture di via Tortona fino al 7 novembre 2021, dal titolo “Tina Modotti. Donne, Messico e libertà”.

Tina Modotti
Foto: Carlotta Coppo
Le donne di Tehuantepec portano frutta e fiori sulla testa, dentro zucche dipinte chiamate jicapexle - 1929 - © Tina Modotti
Le donne di Tehuantepec portano frutta e fiori sulla testa, dentro zucche dipinte chiamate jicapexle – 1929 – © Tina Modotti

Tina Modotti, fotografa, attivista e attrice italiana, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia contemporanea. I suoi celebri scatti, che compongono le collezioni dei più importanti musei del mondo, sono il simbolo di una donna emancipata e moderna, la cui arte fotografica è indissolubilmente legata al suo impegno sociale.

Poverissima e costretta ad emigrare, Tina avrebbe potuto seguire la carriera di attrice, e sfruttare la sua rara bellezza per il facile ottenimento di agi economici ma la sua scelta di libertà la porta invece verso lo studio e l’approfondimento delle sue innate doti artistiche. Tina espresse la sua idea di libertà attraverso la fotografia e l’impegno civile soprattutto in Messico, Paese che l’aveva accolta e di cui divenne un’ icona, ma oltrepassò ben presto i confini delle Americhe, per essere riconosciuta sulla scena artistica mondiale.

Non potrà mai tornare nella sua amata terra natale a causa delle sue attività antifasciste e di una morte prematura avvenuta ad appena 46 anni, alla quale resero omaggio artisti come Picasso, Rafael Alberti e Pablo Neruda che le dedicò una celebre poesia.

Nell’ambito del palinsesto 2020 del Comune di Milano “I talenti delle donne”, la mostra offre un centinaio di fotografie, stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta, lettere, documenti e video che avvicineranno il pubblico a questo spirito libero che attraversò miseria e fama, arte e passione politica, arresti e persecuzioni, ma che suscitò ammirazione per il pieno e costante rispetto di sé stessa, del suo pensiero e della sua libertà.

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