È notizia fresca quella dell’accordo tra Cina e Stati Uniti sul clima. Notizia che di certo limita la durezza del mio intervento, ma senza cambiarne poi più di tanto la sostanza.

Il tema che scuote tutti noi e che è stato protagonista anche dell’ultimo incontro tra i grandi leader mondiali è quello della sostenibilità ambientale. Un argomento importante, fondamentale non tanto per le vite di tutti noi quanto per quelle future. E quindi il tema vero è proprio questo: l’educazione ambientale. Educare noi e quelli che verrano dopo di noi a trattare il pianeta in maniera sostenibile, migliore. Si, perché se ad oggi ci si presenta questo problema è proprio perché chi prima di noi ha vissuto, speso, comprato e venduto lo ha fatto senza preoccupazione e senza pensare all’impatto sul clima.

Ma oltre a non essersi preoccupato di quello che rappresentava il suo stile di vita per il pianeta, si è anche guardato bene dall’educare le generazioni future ad uno stile di vita più rispettoso e sostenibile. Si capisce, erano gli anni delle rivoluzioni industriali (prima) e del Boom economico (poi) e nessuno prima avrebbe rinunciato ad aprire una fabbrica a carbone in nome della sostenibilità. Così come nessuno dopo, tra quelli che hanno vissuto il doping dell’economia moderna, si sono mai risparmiati dall’acquistare magari 2 macchine, sprecare quintali di cibo al mese o lasciare il rubinetto della doccia aperto un po’ di più.

Ad oggi, di evitare tutte queste cose sono i governi stessi a chiedercelo. Ed andrebbe fatto un plauso a loro e alla loro coscienza se non fosse che ciò che trapela pare essere “se il mondo è inquinato, è tutta colpa vostra e del vostro stile di vita”. Non è nemmeno una affermazione troppo falsa se ci si pensa, se non fosse che quel “tutta” risulta una parola un po esagerata, ma si sa, quando c’è una torta dal cattivo sapore da sporzionare, i politici tendono a non assaggiarne nemmeno una fetta.

Ora: le persone vanno educate ad uno stile di vita più sostenibile? Assolutamente si. Ma non è forse il caso che a dare vita al cambiamento sia chi incide nell’ambiente molto di più di butta mozziconi per terra o usa la macchina per andare a lavoro? Perché non vorrei che tutto questo gran parlare di ambiente si trasformi poi in un modo per fare profitto utilizzando ancora una volta le coscienze delle persone.

Per esempio: una delle più grandi fonti d’inquinamento al mondo è internet e se dovessimo considerare internet come una nazione, questa sarebbe la terza al mondo per impatto dannoso sul clima. Quindi, perché uno dei primi incentivi dei governi non può essere quello di ridurre l’uso di internet? Si risolverebbe anche un problema sociale che sta colpendo i più giovani, ma questo è un altro tema. Quando sento parlare di clima e di educazione ambientale io sono contento che se ne parli, ma non mi convincono i termini. Perché questo incentivare le persone ad uno stile di vita Green, può andare bene a condizioni economiche differenti.

Ad oggi chi può permettersi un’auto elettrica? E chi ce la fa, di che servizi può godere fuori dalle grandi città? E sopratutto, come la producono l’energia che poi andrà a rifornire le nostre auto? Chi mi restituisci i soldi di una macchina che non posso più utilizzare perché è stato deciso che l’inquinamento va combattuto adesso, subito?

Però se voglio una nuova auto posso sempre acquistarla con qualche incentivo dagli stessi che mi hanno venduto la precedente. Perché tutti possono riscattarsi, il problema è che sono però sempre gli stessi che gira e rigira riescono a farci profitto e sono sempre gli stessi, quelli che ci smenano.

La cosa positiva è che se ne parli, di ambiente e per forza di cose le persone cambieranno. Ma io non riesco a credere che tutto questo improvviso interessamento per il pianeta provenga da un forte bisogno di fare i conti con la propria coscienza ma piuttosto da un estremo bisogno di fare i conti.

Invece che concentrare le persone ad acquistare un automobile elettrica, incentiviamoli ad andare allo stadio a vedere le partite, a teatro o al cinema a vedere gli spettacoli, invece che fare dieci abbonamenti Streaming diversi. Educhiamoli ad uscire a cena e a non usare piattaforme online che muovono centinaia di persone in giro per la città per consegnare la cena. 

Educhiamo le persone ad avere meno bisogno di tutto, piuttosto che inventarsi nuovi metodi per fargli acquistare qualsiasi cosa, magari tramite i milioni di corrieri Amazon che a suon di emissioni scorrazzano per le città. 

Educhiamo le persone alla sostenibilità vendendo prodotti di stagione nei supermercati, arrivati da un’azienda agricola del territorio, piuttosto che proporgli angurie a dicembre arrivate su un aereo proveniente dall’altra parte del mondo. 

Educhiamo le persone a vivere con meno, invece che con di più e potremmo davvero rendere questo mondo un posto migliore per noi stessi e per chi verrà dopo. 

Leonardo Giordani


Foto di copertina: Towfiqu Barbhuiya

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