La sentenza era nell’aria, dopo che lo scorso 27 ottobre il Gup, Fabio Lambertucci, aveva dichiarato il non luogo a procedere. Con la stessa motivazione, sono stati assolti anche i cinque funzionari indagati per concorso in turbativa d’asta, nel medesimo procedimento penale.
L’ing. Arturo Guadagnolo è stato assolto con una sentenza, ampiamente liberatoria, pronunciata dal Giudice monocratico del Tribunale di Pavia, Sofia Caruso, dopo una fase dibattimentale protrattasi per due anni.
La difesa, sostenuta dagli avvocati Guido Ferdinando Ceserani del foro di Milano e dall’avv. Guglielmo Scarlato del foro di Salerno si è mostrata da subito molto determinata
La difesa di Guadagnolo si è avvalsa essenzialmente dell’apporto di un perito matematico e di un avvocato amministrativista, per dimostrare la correttezza dell’operato (non solo dell’imputato) ma anche delle commissioni giudicatrici nel loro insieme.
I Comuni di Vidigulfo e di Miradolo, si sono costituiti parte civile contro Guadagnolo, chiedendo risarcimenti economici quantificati in ragione di diverse decine di migliaia di euro che, non sono stati ritenuti meritevoli d’accoglimento da parte del Giudice al pari dell’ipotesi accusatoria.
Il 17 febbraio 2020, il Pubblico ministero aveva richiesto che Guadagnolo fosse condannato per il reato di turbativa d’asta ex art. 353 c.p. ad una pena complessiva di tre anni e mezzo di reclusione. Tutto cambia nell’udienza del dicembre 2020 con gli avvocati difensori che hanno sottolineato come, Guadagnolo non poteva alterare le gare senza il consenso o l’apporto dei membri delle commissioni giudicatrici, ragion per cui se i coindagati erano stati giudicati innocenti, non era sostenibile nessuna ipotesi di reato “in solitaria”. Ed infatti, in coerenza con la decisione di non luogo a procedere del Giudice per l’Udienza Preliminare dott. Lambertucci dello scorso ottobre, anche il magistrato che ha condotto la lunga fase dibattimentale ha ritenuto non sussistere alcun fatto penalmente rilevante a carico di Guadagnolo.