Caro bollette: la UIL Lombardia chiede un intervento immediato alla politica locale

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“I bonus non sono una soluzione. Si lavori sulla fiscalità e si creino fondi comuni con dividendi e extraprofitti da multiutilities e banche”. È stato uno dei primi messaggi lanciati dal neo Segretario Generale Uil Milano Lombardia, Enrico Vizza, dopo la sua elezione al congresso di fine luglio quando il 22 agosto ad un quotidiano lanciava il suo grido di attenzione.

Senza voler creare allarmismi, Vizza dichiarava che era necessario individuare da subito un tavolo con Regione Lombardia (gli assessorati al lavoro, sviluppo economico e bilancio e gli enti locali) per affrontare quello che, adesso, a distanza di circa 40 giorni, si sta verificando: famiglie, lavoratori, pensionati, non riescono a far fronte ai rincari delle bollette. E in Lombardia, motore dell’Italia e dell’Europa, ci sono oltre il 15% delle imprese che rischiano la chiusura e oltre un milione di persone a rischio povertà energetica su un totale di 9 milioni stimati in tutta Italia.

“La campagna elettorale per le politiche si è conclusa – sottolinea il segretario generale Enrico Vizza – esiste una maggioranza, che con la fornazione del Governo dovrà affrontare molti temi anche con l’Europa, ma gli Enti Locali (Comuni, Province e Regione Lombardia), che non hanno come vincolo la formazione di una “squadra di governo”, e hanno Presidenti, Sindaci e Assessori nel potere di deliberare, devono affrontare l’emergenza bollette per Imprese -Famiglie e Lavoratori. Ci sentiremo dire che si attende il Governo e che si vuole fissare il tetto del prezzo del gas a livello europeo. Purtroppo è oggi l’emergenza! È oggi che le bollette hanno importi triplicati! È oggi che famiglie e imprese non sono nelle condizioni di pagare le bollette con questi aumenti! È oggi che occorre intervenire nei confronti della speculazione delle società energetiche”.

Ci si chiede chi possa fare da garante alle famiglie e alle aziende che non riusciranno a pagare gli aumenti speculativi delle bollette e ancora quali sono le azioni che Regione Lombardia, Province e Associazione dei Comuni in Lombardia vogliono e possono mettere in campo.

“Penso – continua Vizza – che si possa attuare un intervento sulla fiscalità relativa all’addizionale Irpef e all’Irap, così come la costituzione di un fondo regionale di solidarietà comune, realizzato anche dai dividendi dalle partecipazioni alle multiutilities. Senza dimenticare gli extraprofitti che le banche stanno realizzando a seguito dell’aumento dei tassi di interesse E’, insomma possibile trovare una formula, che garantisca il supporto per i mesi invernali pensando intanto a qualcosa di strutturale per il futuro (ad esempio le cooperative energetiche). La politica dei bonus tout court non è più la strada da percorrere. È necessario pensare a misure strutturali e gli enti locali possono trovare meccanismi che garantiscano famiglie e imprese sul caro bollette. Nel 2022 abbiamo ottenuto che vi fossero degli aumenti contrattuali, che ora si volatizzeranno per il pagamento delle bollette. Dobbiamo evitare in Lombardia una crisi sociale, si deve prendere atto che il mondo negli ultimi quasi tre anni è cambiato due volte. La pandemia prima, la guerra poi con situazioni di: disagio sociale, disuguaglianze in aumento, precarizzazione del lavoro, inflazione percepita a due cifre, la speculazione delle aziende che forniscono energia, la siccità tra primavera/estate che ha messo in difficoltà le coltivazioni locali”.

Vizza conclude con un ulteriore richiamo alla politica. “Non è nostra abitudine intervenire sulle questioni politiche interne ai gruppi o alle coalizioni e non intendiamo farlo, ne lo faremo, ma la politica metta da parte le competizioni elettorali e le guerre interne per le candidature e affronti con il Sindacato e i corpi intermedi l’emergenza bollette in Lombardia a favore di famiglie e imprese”.

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