Siamo venuti a conoscenza dell’imminente chiusura dell’ambulatorio della Fondazione Don Gnocchi di San Donato. Sappiamo che il Comune e il direttivo della Fondazione non sono arrivati ad un accordo rispetto al contratto di locazione; probabilmente, per la voce inerente le spese di ristrutturazione degli ambienti.
Nell’ambulatorio di San Donato Milanese, vengono effettuati circa 1100 trattamenti mensili, 300 dei quali riguardano i minori. I bambini verranno trasferiti nell’ambulatorio di San Giuliano, che ha già una sua lunga lista d’attesa.
Agli adulti, in lista a San Donato, verranno proposti altri ambulatori della Fondazione (Segrate, Melzo, Pessano con Bornago) con tutti i disagi che inevitabilmente seguiranno. Molti saranno costretti a rinunciare perché impossibilitati a raggiungere altre sedi.
Attualmente questa è l’unica struttura convenzionata sul territorio, che funziona molto bene.
Rispetto al mancato accordo, vogliamo evidenziare che la sede di San Donato è la sola struttura convenzionata sul territorio.
Vogliamo portare a conoscenza della cittadinanza quali sono gli attuali servizi offerti ai minori:
- visita neuropsichiatria infantile;
- Psicologa per terapia cognitiva;
- Psicomotricità;
- Logopedia;
- Fisioterapia dell’età evolutiva;
- Visita ortopedica per i dismorfismi del rachide ,
- fisioterapia correttiva dei dismorfismi.
E per gli adulti:
- Rieducazione neuromotoria;
- Rieducazione ortopedica
- Logopedia.
Chiusura del Don Gnocchi: l’ennesimo colpo alla sanità che funziona
C’è una assuefazione all’impoverimento di quelli che sono i diritti fondamentali dell’individuo. Nessuno più si indigna in merito a quello che ci viene tolto giorno dopo giorno; sono i nostri diritti inalienabili, eppure questo accade di continuo.
La struttura del Don Gnocchi di S. Donato Milanese è una delle poche realtà esistenti sul nostro territorio che funziona perfettamente e risponde alle esigenze dei cittadini.
Il Don Gnocchi fa fronte anche alle molteplici richieste relative a tutte le terapie riabilitative.
La chiusura di questo centro è un ennesimo sopruso nei confronti di tutti coloro che quotidianamente necessitano di cure fondamentali.
Nessuno di chi “conta” si indigna per una presa di posizione così “vile” per un paese civile.
Togliere una realtà basilare per una cittadinanza che da oltre venti anni usufruisce di servizi fondamentali per grandi e piccoli.
Siamo in un mondo dispotico, fondato sulla paura di chi ha bisogno (dei più deboli).
Jole Medici
Tribunale per la Tutela della Salute
Articolo pubblicato sul tabloid L’Eco di Milano e Provincia • Consulta il nostro archivio