È arrivato presso il Comune di Cinisello Balsamo alle ore 17.00 alla guida della sua vettura, il magistrato calabrese Nicola Gratteri, simbolo della lotta alla ‘ndrangheta.
Il Consiglio Comunale di Cinisello Balsamo gli ha conferito la cittadinanza onoraria considerandolo un “simbolo di un’Italia che con dedizione e senso del dovere si impegna nella ricerca della verifica”.
Lo scorso mese di novembre è maturata la concessione del riconoscimento al magistrato dal Consiglio Comunale di Cinisello che porta avanti le iniziative che il comune porta avanti nella lotta contro tutte le mafie.
Il discorso del magistrato è stato un monito agli amministratori ed a quanti fanno politica. Un avvertimento “a non fare mai patti con il diavolo. Quando si è presi dalla smania, continua Gratteri, si finisce ad avere l’ansia di non essere più rieletti. Quello è il momento più delicato, perché se non si è forti si rischia a fare il salto nelle mani degli ‘ndranghetisti.
Nel momento in cui si pensa di aver bisogno, loro si presentano e ti costringono a firmare una cambiale in bianco. State attenti a non abboccare, perché non ci si libera più. Le mafie sono strutture parassitarie senza onore, pronti a farvi cadere nella trappola”. Nel breve discorso al quale è seguita la consegna della targa che rappresenta l’ideale cittadinanza onoraria, non è mancata una stoccata alla politica nazionale, asserendo che c’è la possibilità di ridurre la loro influenza anche al 90% ma ci vuole la volontà politica, cosa che oggi non cè.
Certamente non la vedo nel nuovo governo che negli ultimi mesi pare essersi adagiato sui temi della criminalità organizzata.
Alla cerimonia erano presenti il Sindaco Ghilardi con la sua giunta e parte dei consiglieri. È intervenuta anche Silvia Gissi 0presidente dell’Associazione “Peppino Impastato”, mentre per la Regione Lombardia c’era immancabile Riccardo De Corato. Il magistrato Nicola Gratteri, al termine della seduta ha dedicato parte del suo tempo nel salutare il pubblico intervenuto a sentire le sue parole e come è arrivato alla guida della sua vettura, allo stesso modo è ripartito per le sue due giornate milanesi.
Salvatore d’Arezzo