Si è svolto all’Istituto Humanitas di Pieve Emanuele (Milano) un incontro per parlare del Colangiocarcinoma o Tumore di Klatskin, una patologia rara; le probabilità di sopravvivenza – se non diagnosticata precocemente – sono ridotte al minimo: 17% uomini e 15% donne.

A 5 anni dalla diagnosi e l’intervento chirurgico resta l’unica alternativa in condizioni ideali. IL motivo del mio interessamento giornalistico è dovuto al fatto che i miei genitori furono vittime di questa neoplasia, anche se in forme e tempistiche diverse.

Fu Gerard Klatskin, medico statunitense, a comunicare alla comunità scientifica il primo caso di questo tipo di neoplasia asintomatica nel 1965.

Questa malattia è difficile da diagnosticare, in quanto rilevabile solo attraverso una Tac, a causa dei sintomi, che sono spesso comuni a altre patologie.

Il convegno si e’tenuto in via Rita Levi Montalcini; i relatori intervenuti sono tutti medici specialisti del settore; ecco i loro nomi: Ana Lleo, Matteo Donadon, Lorenza Rimassa e Guido Torzilli.

L’incidenza di questo tumore in Italia, è di 5000 casi; l’1% di tutti quelli presenti sul nostro Territorio, anche se la tendenza sembra in crescita.

Le cause non sono ancora completamente chiare anche se alcuni fattori come i calcoli biliari, l’obesità, sindrome metabolica e altri (cirrosi, virus epatite B e C) espongono a un rischio maggiore. Ma queste ultime cause non sono ancora chiarite. Emanuele Carlo Ostuni

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