La Corte d’Appello di Milano ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo con la formula “il fatto non sussiste” i nove imputati del Comitato Abitanti Giambellino-Lorenteggio dall’accusa di associazione per delinquere. Le pene sono state rideterminate fino a un massimo di un anno di reclusione per reati minori, come resistenza a pubblico ufficiale.
La decisione è stata presa oggi dalla seconda sezione penale, presieduta dal giudice Enrico Manzi, che ha annullato le condanne severe inflitte nel 2021 dal Tribunale, che andavano da 1 anno e 7 mesi fino a 5 anni e 5 mesi.
Comitato abitanti Giambellino-Lorenteggio: assoluzione e prescrizione per diversi episodi contestati
Il collegio ha stabilito l’assoluzione per alcuni episodi contestati e, in altri casi, ha dichiarato il non doversi procedere per sopraggiunta prescrizione. “Dopo sette anni questa sentenza restituisce un pezzo di verità”, hanno commentato gli avvocati difensori Eugenio Losco e Mauro Straini. “Il comitato Giambellino-Lorenteggio è stato tutto fuorché un’associazione per delinquere”.
Secondo i legali, il comitato non si sostituiva allo Stato nell’assegnazione degli alloggi popolari, come sostenuto dall’accusa, ma interveniva per colmare le carenze istituzionali in un quartiere segnato da difficoltà sociali.
La tesi dell’accusa e l’indagine
L’accusa aveva ipotizzato che il comitato agisse non per lucro, ma per perseguire una propria idea di “giustizia sociale”. Secondo l’inchiesta, gli imputati si sarebbero adoperati con mezzi leciti e illeciti per impedire sgomberi di case popolari occupate abusivamente e contrastare le istituzioni con nuove occupazioni.
Descritti come “Robin Hood delle case popolari”, i membri del comitato erano stati posti agli arresti domiciliari nel 2018. Tuttavia, la ricostruzione accusatoria non è stata condivisa dalla Corte d’Appello. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.
Questa pronuncia rappresenta un punto di svolta per la complessa vicenda giudiziaria, che ha visto il comitato al centro di un acceso dibattito sulla gestione delle emergenze abitative e sul ruolo delle istituzioni in quartieri disagiati.