Manca veramente poco alla riapertura, dopo 22 anni, del Teatro Lirico di Milano. Il Comune ha terminato i lavori costati 16 milioni di Euro e a breve verrà consegnato alla società olandese Stage Entertainment che completerà i lavori interni in tempo per la riapertura il prossimo autunno.
La piccola perla al centro della città porterà il nome di Giorgio Gaber.
La storia (in breve)
Al suo posto c’era il Teatro Ducale che venne distrutto da un incendio nel 1776. L’arciduca Ferdinando, a quell’epoca Governatore di Milano, volle costruire e donare alla città due teatri, uno “grande e nobile” (la Scala) e uno più piccolo e “popolare”. Quest’ultimo, costruito nella zona delle scuole fondate da Paolo Cannobio, prese è il nome di Teatro Canobiana.
Venne inaugurato il 21 agosto 1779 e venne scelto da Donizzetti per la prima de L’elisir d’amore nel 1832. Nella seconda metà dell’800 il primo declino ma già verso la fine secolo l’editore Edoardo Sonzogno ne cambia il nome in Teatro Lirico e ne risolleva le sorti. Da ricordare nel 1904 la prima e La figlia di Iorio di Gabriele D’Annunzio.
Nel 1926, sei anni dopo la morte di Sonzogno, torna nelle proprietà del Comune di Milano. Nel 1938 un incendio lo danneggia pesantemente e vengono eseguiti i primi grandi lavori di adeguamento e rinnovamento ad opera del celebre architetto milanese Antonio Cassi Ramelli.
Tra il 1943 e il 1945 ospita gli spettacoli del Teatro alla Scala, gravemente danneggiato dai bombardamenti. Negli anni ’60 vive un periodo di grande fermento culturale sotto la gestione del Piccolo Teatro di Paolo Grassi e Strelher e ospita concerti sia grandi artisti popolari come Gaber e Mina, sia grandi manifestazioni politiche fino alla fine degli anni 80.
Nel 1999, complice la crisi finanziaria, il Teatro chiude per non riaprire più.
Nel 2013 viene presentato il progetto di riqualificazione e nello stesso anno viene promossa da alcuni cittadini milanesi una petizione per far intitolare il teatro a Giorgio Gaber, scomparso 10 anni prima.
Nel 2016 inizia il restauro che viene terminato dal Comune di Milano il 30 giugno 2021. Il 12 giugno 2021 La Giunta del Comune approva ufficialmente l’intitolazione del teatro a Giogio Gaber.
Il restauro
Il restauro è di tipo “conservativo” con adeguamenti per rimuovere tutte le barriere architettoniche, collocare 4 ascensori, adeguare i servizi igienici e, ovviamente, riqualificare gli allestimenti interni.
La parte esterna non ha subito variazioni se non per i volumi delle coperture. La parte interna, invece, è stata completamente riqualificata con il restauro di stucchi, gessi, marmorino e dorature.
È stato rimosso tutto l’amianto, sono stati fatti adeguamenti alle attuali normative e tutti gli impianti sono stati riprogettati con un’ottica moderna che consentirà un uso flessibile degli spazi senza alterarne il valore estetico e storico della struttura.
Il teatro potrà ospitare da 1.362 a 1.517 persone a seconda della configurazione. La capienza massima in platea è di 806 posti (651 se la buca dell’orchestra è aperta), 505 posti in galleria, 120 nei palchi e 86 nelle due balconate.
L’innovazione più originale è il ristorante panoramico con 90 coperti da cui si potranno seguire anche le prove degli spettacoli che grazie ad ampie vetrate.
Il detto popolare
“Andemm al teater de la Canobiana, sota i covert de lana” è il detto popolare milanese che nomina il teatro e che significa “andiamo a dormire”. Un giro di parole la cui intenzione non è del tutto chiara: potrebbe semplicemente voler sottolineare l’azione come per dire “stasera niente vita mondana, si va aletto”, oppure più ironicamente, potrebbe ironizzare sul fatto che il ceto popolare non si poteva permettere di andare a teatro o fare vita mondana la sera mentre si doveva svegliare presto per lavorare.