Dopo due anni di pandemia in Europa, c’era la legittima aspettativa di ritrovare un po’ di tranquillità. Purtroppo non è così; l’invasione, da parte della Russia, di una nazione confinante ha dato il via alla guerra, che ha portato la distruzione in Ucraina, causando la strage di civili e soldati. Sono pesanti anche le perdite da parte russa.

Di fronte alla tragedia e alla sofferenza degli ucraini, noi italiani possiamo ritenerci fortunati; per ora sentiamo solo il peso morale di un conflitto bellico, che fa ritornare indietro l’Europa di 80 anni.

La città di Mariupol Europa
La città di Mariupol

La pandemia sembrava quietarsi, ma gli ultimi rilevamenti dell’indice di contagio al 15,5 non ci può lasciare tranquilli, anche se -rispetto al passato- abbiamo il vantaggio che oltre il 90% degli italiani risultano vaccinati. In una situazione come quella attuale, che fare? Anzitutto aiutare i profughi ucraini che arrivano in Italia; è un dovere per tutte le persone che possono fare qualcosa; ognuno di noi può dare un suo contributo, con i mezzi che può. Ospitalità, una donazione in danaro. L’invio di cose utili e il volontariato. Dobbiamo essere solidali con il popolo ucraino, che in Italia ha la più grande comunità; in 250 mila prestano il proprio operato nelle aziende e nelle famiglie del nostro Paese.

Siamo stretti in una morsa, fra la guerra e la pandemia; la nostra sofferenza è morale e psicologica, dopo due anni di pandemia. In Ucraina c’è morte e distruzione. Ai più sfuggono i motivi di questa guerra assurda voluta da Putin. Dobbiamo solo augurarci che la Cina…

R.F.


Leggi l’articolo completo:

L’Eco di Milano e Provincia è fruibile anche online grazie al suo archivio.


Foto di copertina: Piero Nigro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui