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Al Gaetano Pini riapre la scuola di ortopedia e traumatologia

L’ASST Gaetano Pini-CTO torna, dopo 13 anni, a essere la sede della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università degli Studi di Milano oltre ad essere un centro riabilitativo di assoluta eccellenza.

Il Magnifico Rettore della Statale ha infatti nominato il prof. Pietro S. Randelli, a capo della I Clinica Ortopedica e del Comitato Tecnico-Scientifico dell’ASST Gaetano Pini-CTO, Direttore della Scuola post-laurea che, ogni 5 anni, forma oltre 120 ortopedici.

prof. Pietro S. Randelli, capo della I Clinica Ortopedica e del Comitato Tecnico-Scientifico dell’ASST Gaetano Pini e Direttore della Scuola post-laurea.
prof. Pietro S. Randelli, capo della I Clinica Ortopedica e del Comitato Tecnico-Scientifico dell’ASST Gaetano Pini-CTO e Direttore della Scuola post-laurea.

“L’Università – spiega il prof. Randelli – ha scelto l’ASST Gaetano Pini-CTO perché ha le caratteristiche per aiutare gli studenti a formarsi in ogni ambito dell’Ortopedia: dalla Traumatologia Sportiva a quella Pediatrica, dalla Chirurgia dell’Anca a quella della mano o delle patologie reumatiche, dall’Ortopedia Oncologia alla Chirurgia della colonna vertebrale. Per offrire alti standard qualitativi di apprendimento, la rete formativa della Scuola si avvarrà come tutor degli specialisti dell’ASST, esperti in tutte le discipline, che negli anni sono aumentati di numero e si sono impegnati per accrescere il proprio prestigio.  Per esempio, molti dei miei colleghi sono Direttori di Società Scientifiche di rilievo internazionale”.

L’indirizzo in ortopedia e traumatologia al Gaetano Pini

La Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università degli Studi di Milano, sotto la guida del Prof. Randelli, partirà con il nuovo anno accademico. Il programma per ogni specializzando durerà 5 anniI posti disponibili sono oltre 120, riservati a laureati in Medicina e Chirurgia, selezionati con un concorso nazionale.

Il prof. Randelli ha intenzione di dare un nuovo corso alla Scuola: “Il mio progetto è quello di offrire agli studenti nei primi anni di formazione la possibilità di apprendere quanto più possibile in ogni ambito dell’Ortopedia e della Traumatologia, sfruttando soprattutto le potenzialità del Presidio Pini che offre il maggior numero di servizi. Dal quarto anno in poi, mi piacerebbe agevolare inclinazioni e desideri degli specializzandi, dando loro la possibilità di fare pratica negli ambiti a cui sono più interessati”.

Lo storico rapporto tra scuola e ospedale

Il ritorno della Scuola al Presidio Pini dà lustro alla storia dell’azienda. Sin dalle sue origini, infatti, l’ASST Gaetano Pini-CTO ha avuto uno stretto legame con l’università: Pietro Panzeri, tra i fondatori e direttori dell’Ospedale Gaetano Pini è considerato il padre della disciplina ortopedica moderna ed è stato il primo in Italia a tenere una cattedra di Ortopedia. Alla sua morte, la direzione dell’Ospedale fu ereditata da Riccardo Galeazzi che contribuì fortemente allo sviluppo della struttura, dove fu costruita anche un’aula a emiciclo con 60 posti che divenne sede, nel 1906, della cattedra di specializzazione post-universitaria in Ortopedia. 

Nel 1924, quando fu fondata l’Università degli Studi di Milano, l’Ospedale ne fece parte sin dalla nascita con il conferimento a Galeazzi delle cattedre unificate di Traumatologia e di Ortopedia. 

“Questa ASST ha scritto la storia dell’Ortopedia e ogni giorno si dimostra capace di scrivere anche il futuro di questa disciplina – commenta la dott.ssa Paola Lattuada, Direttore Generale dell’ASST Gaetano Pini-CTO –. Ringrazio il prof. Randelli perché è per il suo impegno che la Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia è tornata a casa. Ringrazio inoltre il Rettore della Statale prof. Elio Franzini e il prof. Gian Vincenzo Zuccotti, Presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia per la fiducia accordata alla nostra ASST. Sono certa che i nostri professionisti sapranno essere degli ottimi mentori per gli studenti e speriamo che, come è avvenuto nei decenni passati, chi oggi è in formazione prosegua la sua carriera nella nostre strutture, portando nuova linfa nei nostri reparti”.

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