Parte dalla periferia di Milano la lotta alla povertà digitale grazie al premio “Reboot-Riavvio” promosso da Caritas Ambrosiana in collaborazione con Robert F. Kennedy Human Rights Italia, e sostenuto da Kedrion Biopharma, IBM Italia, SimpaticoTech partner Microsoft, Sky e AmCham Italy. L’iniziativa consente di donare portatili, connessioni internet, e tutoraggio a studenti delle scuole medie e superiori che non sono riusciti a seguire le lezioni a distanza durante i mesi dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19 proprio perché privi degli strumenti per farlo, ma nonostante questo hanno mostrato buona volontà e determinazione.
Partita dal Giambellino, presso la parrocchia Santo Curato d’Ars, l’operazione consentirà di raggiugere 150 adolescenti tra i 13 e i 19 anni, per la maggioranza di origine straniera, dei quartieri di Turro, Lambrate, San Siro, Baggio, Cagnola, Quarto Oggiaro, Molise Calvairate, Corvetto, Gratosoglio. Il premio comprende – oltre al laptop frutto di una donazione dall’azienda farmaceutica toscana Kedrion Biopharma – un abbonamento gratuito per 12 mesi di Skywifi, l’assistenza da remoto di tutor di Ibm Italia e le licenze gratuite Windows e Office.
«L’esperienza della didattica a distanza sperimentata in questi mesi si è incaricata di mostrare come nelle famiglie più povere manchino gli strumenti necessari. Tra le tante forme di povertà quella digitale è tra le più odiose perché colpisce quella parte di giovani che ha meno opportunità e che rischia così di partire un passo più indietro. Questa iniziativa interviene in maniera puntuale su alcune situazioni di particolare disagio. I pc, le connessioni wifi e il tutoraggio sono certo che aiuteranno questi ragazzi ad esprime il loro potenziale».
Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana
I beneficiari sono stati selezionati tra i soggetti risultati, nonostante l’impegno, più in difficoltà da un’indagine condotta tra 180 centri di ascolto nei quartieri della fascia periferica di Milano dalla quale è emerso che sono almeno 500 gli adolescenti privi dei dispositivi tecnici e le basilari competenze informatiche necessarie per l’apprendimento. L’iniziativa che si concluderà nelle prossime settimane rappresenta dunque una prima immediata risposta a tale fabbisogno.
Da un monitoraggio condotto su un campione di 60 doposcuola parrocchiali frequentati da 2.772 ragazzi è emerso che proprio l’inadeguatezza dei mezzi informatici è stata la ragione principale per cui i ragazzi hanno avuto difficoltà a seguire la didattica a distanza nel corso degli anni scolastici 2019/20 e 2020/21 condizionati dalla pandemia di Covid.
In questo contesto di povertà digitale, la Didattica a distanza (Dad) ha aumentato il rischio di abbandono scolastico. Secondo questa indagine, infatti, il 19,9% ha seguito solo saltuariamente le lezioni a distanza impartite dagli insegnanti o ha smesso di farlo principalmente perché non disponeva di strumenti adeguati. La povertà digitale colpisce quasi un quarto, il 22%, dei ragazzi che frequentano i doposcuola parrocchiali, ma sale all’89,5% tra gli stranieri.
Cristina Fabris