Il Consiglio di Stato ha accertato la legittimità della procedura di project financing per la riqualificazione del Palasharp sia per la parte che prevede la ristrutturazione dell’edificio sia per quanto riguarda l’iter di gara avviato.

Un passo importante verso la realizzazione della struttura che ospiterà, se tutto andrà bene, le gare di hockey delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

La storia del Palasharp

Venne eretto in pochissimo tempo dopo il che il Palasport di San Siro crollò a causa dell’eccezionale nevicata del 1985. I lavori di costruzione si conclusero nel 1986 e il primo sponsor ufficiale fu lo stilista Nicola Trussardi, da qui il nome PalaTrussardi.

La nuova struttura fu inaugurata definitivamente il 26 settembre 1986 con il concerto di Frank Sinatra.

Nel corso degli anni successivi gli sponsor si alternarono cambiando il nome di volta: PalaVobisPalaTuckerMazda Palace e infine PalaSharp. Per un decennio fu il palazzetto dell’Olimpia Milano e ospitò numerosissimi appuntamenti tra cui molti concerti.

Vi fu un improvviso stop nel 2002 a causa dei procedimenti giudiziari contro l’allora sponsor Tucker. La vicenda si concluse nel 2009 con cinque condanne tra cui quella a 11 anni al fondatore Mirco Eusebi.

La sponsorizzazione venne poi raccolta dall’azienda Sharp fino a quando il 30 aprile 2011, dopo 26 anni dalla costruzione, la tensostruttura chiuse i battenti con promesse di riconversione.

Palasharp Milano

Negli anni è stata identificata come area di interesse di vari progetti, il più concreto, ma mai concretizzato, fu quello per la costruzione di una moschea. Il bando venne vinto dalle Associazioni Islamiche milanesi, ma per questioni burocratiche e politiche il progetto fu bloccato. L’area antistante alla tecnostruttura (ancora in piedi, NdR) venne adibito a luogo di preghiera il venerdì mentre gli altri giorni è utilizzato per fornire assistenza ai senzatetto.

Il futuro (probabile) per il palazzetto di Lampugnano

In queste cose non c’è mai la certezza matematica, tuttavia, l’idea di riqualificare il palazzetto per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 fissa una data precisa e una programmazione puntuale che dovrà, una volta tanto nella storia del Palasharp, essere rispettata.

Parte delle strutture esistenti verranno riutilizzate, in particolare la struttura metallica autoportante. L’ingresso sarà rivolto alla stazione del metrò e verranno rivisti gli impianti di riscaldamento/raffrescamento aggiungendo pannelli solari.

Indispensabili anche gli interventi di abbattimento acustico, da sempre richiesti dagli abitanti del quartiere.

La capienza di quella che diventerà l’Hockey Arena varierà a seconda dell’evento: per l’hockey circa 5mila persone, per il tennis e la pallavolo poco più di seimila, per i concerti e gli spettacoli 7.000.

L’investimento, che sarà sostenuto interamente da privati, è di oltre 7 milioni di euro (stima 2019). Quanto all’estetica del progetto non ci sono informazioni precise: è noto, comunque, che si tratterà di una tensostruttura sul modello della Zenith Music Hall di Strasburgo che potrebbe essere illuminata in modo molto coreografico come fu il Water Cube delle Olimpiadi di Pechino 2008.

Palasharp - Lo Zenith Music Hall di Strasburgo, progettato da Massimiliano e Doriana Fuksas, premiato nel 2009 con la "Medaglia d'oro all'architettura italiana".
Lo Zenith Music Hall di Strasburgo, progettato da Massimiliano e Doriana Fuksas, premiato nel 2009 con la “Medaglia d’oro all’architettura italiana”.