Al Centro vaccinale di Vizzolo Predabissi le “operazioni” non viaggiano spedite come dovrebbero. Il Centro ha in passato avuto dei problemi – poi risolti – che hanno causato ritardi e disservizi ma una testimonianza giuntaci in redazione ci fa capire che c’è ancora molto lavoro da fare a livello organizzativo.
È disarmante, vergognoso e disumano. Non sai con chi parlare, cosa fare. È la mattina del 19 aprire, ore 12.05 appuntamento presso il centro vaccinale palazzetto dello sport – Vizzolo Predabissi, per vaccino anticovid, prenotato il 5 aprile al numero verde 800894545.
Mi avvio in auto con mio marito, dietro una lunghissima fila; dopo circa un’ora, ci vengono dei dubbi e chiediamo ad alcuni volontari dell’associazione Auser; ci dicono che c’è carenza di medici e ci sarà da aspettare dalle 3 alle 4 ore. Alle 13 stavano ancora vaccinando le persone con appuntamento alle 9.40.
Mentre eravamo in fila abbiamo parlato con i nostri vicini d’auto in coda come noi. Davanti alla nostra vettura, una signora si rivolge a noi raccontandoci un’esperienza analoga dei giorni precedenti, come accompagnatrice della madre; questa volta si è organizzata portando dei panini per pranzo.
Dietro di noi, un signore anziano con la moglie disabile e con autista, ci dice che a casa avevano lasciato un figlio ammalato di s.l.a., affidato per questa circostanza a parenti. Avrei dovuto vaccinarmi; io ho solo problemi cardiaci e respiratori, e mi sentivo privilegiata rispetto alle persone più sfortunate.
Ho lasciato la fila perché è umiliante e avvilente dover aspettare ore sotto il sole senza conoscere i motivi di questo disastro organizzativo. Il problema spesso non è essere di destra o di sinistra; è questione di capacità organizzative e di competenze. Improvvisarsi in questi momenti (è il secondo anno di pandemia) è molto grave; i morti ogni giorno sono sempre tantissimi. Ciò che è peggio è come se fossimo tutti assuefatti dal perdurare di una condizione così grave e assurda.
J.M.