Girano voci sulla realizzazione di un inceneritore nel complesso del depuratore di Rozzano. Da quello che abbiamo potuto verificare non ci sono fonti accreditate che confermano, nemmeno lontanamente, la notizia.
Per quanto ne sappiamo al momento il polverone è stato sollevato da alcuni post a mezzo social che contengono grosse imprecisioni e, a nostro avviso, senza documentazione che regga le affermazioni in essi contenti. In pratica, sembra siano state fraintese le carte.
Il Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico, fa sapere che la “ricostruzione fa forse riferimento al fatto che il depuratore di Rozzano, come altri (Bresso, Robecco, San Giuliano), stanno evolvendo verso un futuro di “bioraffinerie” in cui dai reflui fognari si possano ricavare sostanze per l’agricoltura e l’industria, si possa produrre biometano e in cui l’acqua depurata possa essere riutilizzata per agricoltura e usi civili”.
Al depuratore di Rozzano esiste un progetto in fase di autorizzazione che ha l’obiettivo di trattare rifiuti organici liquidi o imballati non pericolosi per produrre biogas tramite digestione anaerobica (in pratica batteri che digeriscono materiale e producono gas, ndr), un processo che è già attivo da tempo a Rozzano applicato ai fanghi di depurazione. In pratica dalla “lavorazione” dei rifiuti si recupera biogas.
La smentita del Gruppo CAP
Il Gruppo CAP, dunque, smentisce totalmente le affermazioni. “Presso il depuratore di Rozzano di Gruppo CAP non esiste e non è mai esistito nessun progetto di realizzazione di inceneritori, termovalorizzatori o simili”.
“Il progetto – prosegue – è stato condiviso in diverse occasioni con le istituzioni locali ed è stato presentato per l’autorizzazione a Città metropolitana di Milano, la quale, nel corso dell’istruttoria che è in via di definizione, ha escluso la necessità di una Valutazione di Impatto ambientale”.
La smentita del Sindaco
Il sindaco rassicura i cittadini ed invita a seguire l’informazione istituzionale senza credere alle notizie che rimbalzano sui canali social.
Si tratta di una fake news priva di qualsiasi fondamento” – il primo cittadino smentisce così la notizia diffusa in queste ore da un ex assessore della precedente amministrazione comunale che riferisce del progetto del Gruppo Cap di costruire un inceneritore nell’area del depuratore cittadino. La notizia non corrisponde alla realtà dei fatti.
“E’ squallido abbassare la battaglia politica a questi livelli, lanciando false notizie per creare allarmismi sociali – continua il sindaco – prima di diffondere certe informazioni bisognerebbe accertare e verificare le fonti. In questo caso si tratta di una notizia provocatoria che vuole creare inutile preoccupazione nell’opinione pubblica senza alcun fondamento reale. Smentisco categoricamente, quindi, riservandomi di verificare anche se vi siano i presupposti legali per sporgere denuncia per procurato allarme” – tiene a precisare Gianni Ferretti.
Da dove salta fuori il presunto inceneritore
È il concetto di “recupero” che probabilmente ha tratto in inganno. Nei termovalorizzatori (il più noto in Lombardia è quello di Brescia) in genere si bruciano rifiuti (per trasformarli in qualcos’altro) e si approfitta del processo di combustione per recuperare calore e usarlo per vari scopi, come per esempio il teleriscaldamento.
Il depuratore di Rozzano, come tutti i depuratori evoluti, va più o meno nella stessa direzione. Dovendo trattare del materiale approfitta dei processi di lavorazione per recuperare un sottoprodotto della lavorazione stessa, in questo caso biogas.
Rimane, ovviamente, la questione di quale possa essere l’impatto di questo nuovo processo di recupero …ma questa è un’altra storia e non ha niente a che vedere con un ipotetico inceneritore.