INTER 0 | FIORENTINA 1 |
(3-5-2): Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni (63′ De Vrij); Dumfries, Barella, Brozovic (78′ Asllani), Mkhitaryan (78′ Dzeko), Gosens (63′ Bellanova); Lukaku, Correa (63′ Lautaro) | (4-2-3-1): Terracciano; Dodò, Quarta, Igor, Biraghi; Castrovilli (66′ Amrabat), Mandragora (76′ Barak); Ikoné (76′ Ranieri), Bonaventura, Saponara (66′ Sottil); Cabral |
Allenatore: Inzaghi | Allenatore: Italiano |
Marcatori: | Marcatori: 53′ Bonaventura |
Note: Ammoniti Brozovic, Acerbi | Note: Ammoniti Castrovilli, Amrabat |
Arbitro: Maresca di Napoli
Assistenti: Colarossi – Capaldo
IV uomo: Cosso
Var: Marini
Avar: Di Bello
Con un gol di Bonaventura la Fiorentina – quinto successo di fila – espugna il Meazza e condanna l’Inter, che incassa la terza sconfitta consecutiva – la decima in campionato – dopo quelle di La Spezia e in casa con la Juventus. È stata una bella partita, grande intensità, tanti errori in casa nerazzurra. Lukaku – Marotta ha annunciato che il “belga tornerà al Chelsea, poi valuteremo insieme le prospettive” – ha fallito due occasioni clamorose, eppure il centravanti ha realizzato una tripletta contro la Svezia con la maglia della nazionale lo scorso 24 marzo.
L’Inter soffre di mal d’attacco, non sa più segnare. Nelle ultime quattro gare – inclusa la partita contro il Porto – i nerazzurri ha realizzato solo un gol, su rigore, a La Spezia. La squadra di Inzaghi non ha mai creato cosi tante occasioni come contro la Fiorentina ma prendersela con la malasorte non basta ad assolvere i nerazzurri.
Terracciano ha eretto un muro tra i pali, si è fatto trovare pronto ogniqualvolta è stato chiamato in causa ma l’Inter ha avuto tre limpide opportunità che sono andate sprecate. Una sconfitta che rischia di avere contraccolpi sul prosieguo del torneo, dietro Milan, Roma, e Atalanta lottano per un piazzamento Champions, la Juventus è una mina vagante il cui destino è legato alla questione penalizzazione, la Lazio nel caso dovesse vincere a Monza staccherebbe di cinque punti i nerazzurri.
Tre assenze pesanti per Inzaghi
Nell’Inter sono indisponibili Calhanoglu, Skriniar e Di Marco, tra i viola assente Jovic. Inzaghi rilancia Brozovic al posto del turco mentre Gosens ha l’opportunità di partire dall’inizio. In attacco con Lautaro c’è Correa. Nella Fiorentina Cabral rileva il serbo.
Grande accelerazione di Mkhitaryan, si salva Terracciano
Parte forte la Fiorentina che guadagna un calcio d’angolo con Ikoné e al 2′ Bonaventura calcia a lato da buona posizione. L’Inter alleggerisce la pressione provando a spingere con Dumfries e Bastoni ma la manovra non trova sbocchi in attacco. All’8′ sugli sviluppi di un corner Gosens gira di testa, pallone che sorvola la traversa.
Grande ritmo al Meazza e la prima occasione è dei gigliati che al 13′ vanno a un passo dal vantaggio col tiro al volo di Castrovilli sul quale Onana si supera respingendo a mani unite, poi Bastoni libera mandando oltre il fondo. Il gioco scorre veloce, fioccano i calci d’angolo –già 9 – su entrambi i fronti.
D’un tratto il match si accende grazie a una fiammata di Mkhitaryan che al 22′ parte dalla propria metà campo, supera Igor e dopo oltre 60 metri di fuga calcia a rete con Terracciano che si salva. Il pallone torna sui piedi dell’armeno che colpisce in rovesciata senza inquadrare la porta. Fantastica la progressione del centrocampista che meritava miglior fortuna.
Doppia chance per Lukaku
Cresce l’Inter, al 25′ Barella appoggia per Dumfries che mette di prima al centro un pallone sul quale Lukaku arriva con un soffio di ritardo. Passano due minuti e il belga sciupa una ghiotta occasione, invece di tirare di prima l’attaccante si sposta ben due volte il pallone sulla destra dando la possibilità alla difesa viola di sistemarsi e rimediare. È scatenato il centravanti nerazzurro, alla mezz’ora entra in area dalla sinistra ma esita a calciare e Castrovilli gli chiude lo specchio della porta.
La reazione della Fiorentina si concretizza con due conclusioni di sinistro di Mandragora e Martinez Quarta che sorvolano la traversa ma è al 38′ che i gigliati si divorano il gol con Ikoné, che a due passi da Onana, tutto solo, manca l’impatto con il piede.
Si va al riposo a reti inviolate ma è stato un primo tempo vivace, denso di occasioni da una parte e dall’altra.
Lukaku spreca l’incredibile, Bonaventura porta avanti i gigliati
Si riprende con l’Inter subito proiettata in avanti, perfetto il cross di Brozovic per Gosens che calcia alto di prima. Non ci sta la Fiorentina che nell’azione successiva sfiora l’incrocio dei pali con un tiro a giro. Non c’è un attimo di sosta. Lukaku continua a litigare con il pallone e al 49′ spreca la più facile delle occasioni lisciando il tiro a un metro dalla porta.
Il gol è nell’aria ed è la Fiorentina a capitalizzare al 53′ con Bonaventura. L’azione nasce da calcio d’angolo, lo spiovente al centro è colpito di testa da Cabral, Onana respinge ma non può nulla sull’incornata di Bonaventura. Non tarda ad arrivare la reazione dell’Inter che al 58′ centra il palo con un tiro da fuori di Barella. Saltano gli equilibri a centrocampo e si aprono praterie in avanti. Al 62′ Ikoné calcia in diagonale ma il rasoterra del francese rasenta la base del palo alla destra di Onana.
Entrano Lautaro e Dzeko, tridente per l’Inter
Inzaghi ridisegna la squadra: fuori Gosens, Bastoni e Correa per Bellanova, De Vrij e Lautaro. Mediocre la prestazione dell’ex Atalanta, insufficiente quella dell’argentino. I nerazzurri costruiscono bene ma sono precipitosi – talvolta sfortunati – al momento della finalizzazione. Al 74′ Bellanova vince il duello con Dodò e tira di punta, ancora una volta insuperabile Terracciano che si disimpegna con i piedi.
Dentro Asllani e Dzeko, l’Inter si schiera a tre punte. Si gioca solo nella metà campo viola, è un assedio quello portato dall’undici nerazzurro. Maresca concede 5′ di recupero, la Fiorentina si limita a qualche ripartenza come quella innescata da Amrabat che pesca Cabral al centro dell’area, il brasiliano svetta di testa e manda sul fondo.
La mossa della disperazione di Inzaghi non produce effetti, i tre attaccanti intasano l’area di rigore piuttosto che dialogare tra loro. L’Inter deve recitare il mea culpa, quando si sbagliano gol incredibili non c’è giustificazione che tenga.