Quale servizio per i rifiuti urbani avrà la città di Milano? La certezza del passato, Amsa, potrebbe svanire come neve al sole, una gara per assegnare il servizio è stata pubblicata. Ma mentre alcuni partecipanti preparavano le offerte, prima della scadenza, l’intera procedura è stata congelata, almeno fino all’udienza di merito del 21 ottobre. Fatta salva la possibilità del Comune d’ottenere un pronunciamento di senso opposto da parte del Consiglio di Stato.
Contestato pure il termine per la presentazione delle offerte: i tempi previsti non sono stati ritenuti sufficienti per formulare un’offerta competitiva con rischio di dare un vantaggio all’operatore uscente.
Tutto questo perché Amsa non è più dei Milanesi ma è una società di A2A a partecipazione mista pubblico privato e quindi non può più avere l’incarico diretto ma deve competere con il privato alle stesse condizioni.
Ma se a vincere l’appalto o gli appalti non sarà più Amsa, ma delle società totalmente private, cosa garantisce ai milanesi che il servizio non peggiori? E se il servizio poi non sarà all’altezza? Quando ci gireremo indietro Amsa potrebbe non esistere più, oppure, esser diventata come altre società orientata al profitto.
Una riflessione sindaco Sala; siamo certi che privatizzare il servizio pubblico sia sempre un bene? Forse varrebbe la pena di pensare a una terza via, dove il servizio pubblico possa essere assegnato in continuità ad aziende con grosse quote di pubblico; oppure Milano torni proprietaria al 100% di asset strategici per la città, trovando partecipazioni del privato che non intacchino quote di proprietà. Anche in questo caso le direttive europee e le leggi italiane vanno cambiate per il bene e il benessere dei cittadini, visto che affossare un’azienda centenaria come Amsa non giova certo ai cittadini milanesi, che continuano a pagare la stessa tassa (TARI) non avendo garantiti gli stessi standard qualitativi, oppure è una strategia politica/aziendale per ridurre i costi e fare cassa?
Dopo avergli tolto nel 2013 gli impianti per convergerli in A2A (cosa contestata fortemente all’epoca dal primo sindacato Fiadel) e averla resa cosi solo manovalanza e quindi solo costi, anziche tutelarla la state trattando come una cosa che non vi appartiene, mentre comunque Amsa è un’azienda creata proprio dalla città di Milano.
Giuseppe Carlo Goldoni,
Cons. Municipio 6 – Lega di Milano