La storia delle multe all’aeroporto di Milano ha degli aspetti incomprensibili e al tempo stesso inquietanti; tutto nasce da un esposto dell’ex comandate della Polizia locale di Segrate, Franco Fabietti, che fa nascere il caso, del quale si occupano anche i quotidiani nazionali. Anche se è da molti anni in pensione, l’ex dirigente e capo dei “ghisa” di Segrate non ha mai smesso di occuparsi dei problemi di viabilità del territorio e di schierarsi in difesa dei cittadini. Per far meglio comprendere i termini del discorso, riassumiamo brevemente la questione.
L’aeroporto Forlanini, comunemente chiamato scalo di Linate, sorge quasi totalmente sul territorio del comune di Segrate (95%), se si esclude una piccola percentuale del 5% che fa capo a Peschiera Borromeo, e zero a Milano. Ciò nonostante, da tempo immemore, i vigili urbani del Comune di Milano, presidiano l’aeroporto Forlanini, piazzano telecamere ed elevano contravvenzioni. Parliamo di incassi milionari, che il Comune di Milano capitalizza, anno dopo anno.
Non è necessaria una laurea in economia, per comprendere dove sta l’errore del sindaco Micheli; non avrebbe dovuto firmare l’accordo con Milano con il quale cede gratuitamente il territorio aeroportuale (errore commesso anche da suoi predecessori).
Non si può rinunciare supinamente ad un diritto naturale, che deriva dal possedere di fatto la proprietà dello scalo di Linate.