INTER 5UDINESE 1
(3-5-2): Handanovic (46’ Padelli), D’Ambrosio, Ranocchia, Bastoni, Hakimi (57’ Perisic), Vecino, Sensi (38’ Eriksen), Gagliardini, Young, Pinamonti (65’ Sanchez), Lautaro (57’ Lukaku).(3-5-2): Musso (88’ Gasparini), Becao, Bonifazi, Samir, Molina, Stryger-Larsen, Zeegelar (58’ Forestieri), Walace (88’ Palumbo), De Paul (68’ Makengo), Pereyra, Okaka (58’ Llorente)
Panchina: Radu, de Vrij, Vidal, Barella, Skriniar.Panchina: Scuffet, Ouwejan, Battistella, Rigo, Basha.
Allenatore: Antonio ConteAllenatore: Luca Gotti.

Marcatori: 8’ Young, 44’ Eriksen, 55’ Lautaro (rig.), 64’ Perisic, 71’ Lukaku, 79’ Pereyra (rig.)
Arbitro: Volpi di Arezzo
Assistenti: L. Rossi, Perrotti.
Quarto Uomo: Amabile.
VAR: Banti.
Assistente VAR: Vivenzi

Ventotto vittorie per il club di Conte

MILANO – L’Inter si congeda dal Meazza e celebra il 19esimo scudetto della sua storia battendo l’Udinese 5 a 1. La sconfitta contro la Juventus, mal digerita a causa di alcune decisioni arbitrali e dell’assistente Var, è stata così cancellata con un successo – il 28esimo della stagione – e con la coppia Lautaro-Lukaku che chiude a 41 reti.

Fuori dallo stadio, soprattutto nella zona della curva Nord, un migliaio di tifosi si è radunato alcune ore prima del fischio d’inizio per festeggiare il titolo. Muniti di mascherina e ben distanziati i supporters nerazzurri hanno intonato cori, sventolato bandiere, fatto rullare i tamburi e acceso fumogeni. Già all’arrivo del pullman allo stadio i tifosi hanno iniziato i festeggiamenti, con la polizia schierata lungo il percorso per evitare avvicinamenti.

La sblocca Young dopo otto minuti

Sette novità di formazione rispetto alla gara di Torino contro la Juventus, sei italiani in campo. Pronti, via e dopo appena otto minuti Young anticipa Musso e sblocca il risultato con un tocco vincente che accarezza la base del palo alla destra del portiere friulano, tra gli applausi scroscianti dei mille fortunati che hanno potuto assistere alla partita. Al 26’ brutto fallo di Lautaro su Becao, un intervento che segue alla spallata ricevuta prima dall’argentino e prontamente sanzionato da Volpi con il giallo. Conte non apprezza il gesto e manda a scaldare Lukaku. Alla mezz’ora la gara è abbastanza spezzettata: l’Inter vuole chiudere con una vittoria, l’Udinese non ci sta a recitare il ruolo della vittima sacrificale. De Paul prova una conclusione da fuori mandando il pallone in curva. 

Stagione sfortunata per Sensi

Al 38’ Sensi accusa un risentimento muscolare agli adduttori ed è costretto ad abbandonare il terreno di gioco. Al suo posto entra Eriksen. Stagione decisamente sfortunata per l’ex Sassuolo, fermato a più riprese da una serie di infortuni. Al 41’ De Paul prova a servire Larsen ma Ranocchia svetta più alto e devia in calcio d’angolo.  Al 44’ arriva il raddoppio di Eriksen – gol numero 145 in carriera – direttamente su calcio di punizione. Il pallone passa tra la barriera che si apre e termina alla destra dell’incolpevole Musso che rimane immobile. Tra i tifosi si scorge un sorridente Paolo Bonolis. Dopo due minuti di recupero Volpi fischia la fine del primo tempo. Udinese mai pericolosa nella prima frazione di gara, Inter avanti di due reti con merito senza sudare troppo.

L’Inter va al riposo sul 2 a 0

Ad avvio di ripresa Conte manda in campo Padelli al posto di Handanovic, iniziando così a dar spazio a chi durante la stagione ha giocato meno. Al 48’ Bastoni salva quasi sulla linea di porta una conclusione di De Paul. L’Inter risponde al 51’ con Lautaro: la conclusione di sinistro dal limite dell’area dell’argentino è respinta oltre il fondo da Musso. Due minuti dopo azione in fotocopia ma questa volta è Eriksen a vedersi deviato in corner il tiro. 

Al 55’ calcio di rigore per l’Inter. Zeegelar mette giù Hakimi e Lautaro dal dischetto fa tre a zero. Gol numero 17 per l’argentino che sommato ai 23 di Lukaku fanno 41 reti complessive per la coppia più prolifica del campionato. Al 58’ inizia la girandola dei cambi: Gotti fa entrare Forestieri e Llorente per Zeegelar e Okaka mentre due minuti dopo Conte richiama Hakimi e Lautaro per far posto a Perisic e Lukaku. Al 59’ contatto pericoloso tra Gagliardini e Samir. Il nerazzurro sembra aver avuto la peggio ma dopo l’intervento dei sanitari riprende regolarmente il gioco. Improvvisa azione nerazzurra al 64’: Vecino serve Perisic, grande conclusione a giro del croato che spedisce il pallone alla sinistra di Musso, vanamente proteso in volo. Gotti inserisce Makengo per De Paul e l’argentino mostra di non gradire il cambio. L’Udinese è ormai in bambola e la sfortuna si accanisce contro i friulani. Al 72’ tiro di Sanchez che sbatte sul palo, il pallone carambola su Lukaku che senza far nulla sigla la quinta rete. Al 78’ Vivenzi chiama Volpi al Var che assegna un calcio di rigore a favore dell’Udinese. Dal dischetto va Pereyra che spiazza Padelli, bravo un minuto prima a intercettare una conclusione di Forestieri. La gara va avanti senza sussulti ed emozioni fino al 90’, lasciando spazio alla gioia dei giocatori e del popolo nerazzurro.

Al 90′ inizia la festa di squadra e tifosi

Al triplice fischio di Volpi è stato montato il palco al centro del campo per dare il via alla cerimonia di premiazione. Il presidente della Lega Serie APaolo Dal Pino, accompagnato da Valentina Vezzali – sottosegretario allo Sport e Luca Josi, Direttore Brand Strategy, Media & Multimedia Entertainment di TIM – ha consegnato a tutta la rosa la medaglia d’oro celebrativa dello scudetto.

La cerimonia ha avuto il suo momento più intenso quando il capitano dei nerazzurri, Samir Handanovic, ha sollevato al cielo la Coppa di Campione d’Italia, circondato da tutti i giocatori e dal tecnico che, a turno, hanno stretto tra le mani l’ambito trofeo. Non poteva mancare il presidente Steven Zhang, che adesso deve risolvere la delicata situazione finanziaria del club.


Foto di copertina: Ufficiostampa Inter

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