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L’Italia trionfa a Wembley!

La nazionale di Mancini batte l'Inghilterra e vince i campionati europei.

L’Inghilterra è fuori dall’Europa, in tutti in sensi. Ci ha pensato prima Johnson con la Brexit, stavolta è stata l’Italia a sancire la definitiva uscita degli inglesi dagli Europei. La lotteria dei rigori ha premiato gli azzurri che devono ringraziare Donnarumma, autore di due decisive parate che hanno permesso agli azzurri di vincere per la seconda volta i campionati europei, dopo il primo e unico successo del 1968. Per l’Inghilterra la casella segna ancora “0 tituli”, per dirla alla Mourinho. Non è bastato un Europeo costruito a misura dei sudditi di Sua Maestà, che hanno giocato sempre a Wembley, tranne la gara dei quarti di finale disputata a Roma.

God save the Italy

La regina Elisabetta non era allo stadio, avrà modo di consolare Southgate e i giocatori offrendo loro una tazza di tè nei salotti di Windsor. Elisabetta era presente ai Mondiali del 1966, l’unico titolo nella bacheca dell’Inghilterra, questa sera ha lasciato lo scettro al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi pomeriggio accoglierà al Quirinale Mancini e i calciatori della nazionale e Matteo Berrettini, sconfitto con onore nella finale di tennis a Wimbledon.

11 luglio 1982, 11 luglio 2021. Dalla vittoria del mondiale al successo agli Europei

A volte ritornano. Cambia l’anno, il giorno è sempre magico, permeato di gioia e felicità, di quel groppo in gola che si scioglie in un urlo liberatorio alla parata di Donnarumma sul tiro di Bukayo Saka. Eppure l’avvio di gara si era aperto con presagi infausti.

Pronti, via e l’Inghilterra è già in vantaggio. Cross di Trippier dalla destra, dormita generale della retroguardia azzurra e Shaw trafigge l’incolpevole Donnarumma. L’Italia accusa il colpo, cresce la tensione in campo, i reparti sono disuniti, gli inglesi volano sulle ali dell’entusiasmo. Sulla fascia destra Di Lorenzo va in difficoltà e Mancini chiede a Chiesa e Barella di retrocedere a dare un aiuto. L’Inghilterra macina gioco ma non conclude a rete, l’Italia non riesce a imbastire una manovra degna di nota. Il primo tempo va in archivio senza grandi emozioni ma l’Italia vista nei primi 45 minuti è stata troppo brutta per esser vera. A inizio ripresa gli azzurri appaiono ancora confusi e privi di idee ma con il passar dei minuti la gara cambia volto. Mancini fa ricorso alla panchina per immettere forze fresche e cambia il registro tattico: fuori Barella e Immobile, dentro Cristante e Berardi. L’Italia rinuncia al centravanti e si schiera con il falso nueve. L’Inghilterra arretra il baricentro, gioca al risparmio e si rende pericolosa solo sui calci d’angolo. Al 62’ Chiesa entra in area, la sua conclusione è deviata e il pallone carambola sui piedi di Insigne che, defilato sulla sinistra, tira verso la porta e Pickford respinge in maniera un po’ goffa ma efficace. 

Sale in cattedra l’Italia, l’Inghilterra fa catenaccio

Gli inglesi smarriscono il filo del gioco, il centrocampo non smista più palloni, Sterling rallenta le sue folate, Kane scompare dai radar. Al 67’ l’Italia raggiunge il pareggio con Bonucci. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo il pallone arriva a Verratti che tira a botta sicura, la sfera termina sul palo ma Bonucci è pronto a ribadire a rete. Un gol meritato dopo che l’Italia aveva costretto gli inglesi sulla difensiva. Gli azzurri continuano a comandare il gioco ma l’infortunio di Chiesa, sostituito da Bernardeschi, priva la nazionale del miglior giocatore della serata. L’Inghilterra fa catenaccio, una parola sconosciuta nel lessico calcistico britannico. 

Si va ai supplementari, poi ai rigori

A inizio supplementari Mancini toglie Insigne e inserisce Belotti, poi è la volta di Verratti che lascia il posto a Locatelli. Le sostituzioni non cambiano il registro tattico, è anzi l’Inghilterra a riprendere il pallino del gioco ma i due portieri rimangono inoperosi. Entrambe le squadre hanno paura di scoprirsi troppo ma è l’Inghilterra a produrre il massimo sforzo e l’Italia non riesce più a presentarsi dalle parti di Pickford. Passano i minuti, nessuna delle due compagini trova il guizzo vincente e si va ai calci di rigore.

Roberto Mancini con la medaglia d'oro. Sullo sfondo Gabriele Gravina, presidente FIGC.
Roberto Mancini con la medaglia d’oro. Sullo sfondo Gabriele Gravina, presidente FIGC.

Apre Berardi che spiazza Pickford, risponde Keane che ristabilisce la parità. Belotti si fa parare la sua conclusione mentre Maguire segna e porta avanti l’Inghilterra. Bonucci e Bernardeschi segnano mentre il tiro di Rushford si infrange sul palo e Jadon Sancho si fa respingere la conclusione dagli undici metri. Jorginho la può chiudere ma Pickford si supera e blocca il pallone. Bukayo Saka può rimettere in gioco gli inglesi ma non ha fatto i conti con Donnarumma, che allunga le mani sul pallone e agguanta gli Europei.

Spinazzola, con la medaglia d’oro, il primo degli azzurri a ritirarla. Sullo sfondo, in giallo, l’eroe di Wembley, Gigi Donnarumma.
Giorgio Chiellini, capitano della compagine italiana che regge la coppa.
Giorgio Chiellini, capitano della compagine italiana che regge la coppa.

La sfida in televisione

Dal “Chieeellllini” di Caressa al tono più morigerato di Stefano Bizzotto – che ha sostituito il collega Alberto Rimedio, positivo al Covid – la partita trasmessa sui canali Sky e su Rai 1 ha tenuto bloccati davanti al video venti milioni di italiani. Le telecronache sono state accompagnate dai commenti tecnici di Beppe Bergomi, spalla di Caressa da anni e della esordiente Katia Serra sulla Rai, prima donna della storia a commentare una finale di calcio maschile della nazionale italiana. L’ex calciatrice non ha tradito emozione alcuna, arricchendo la cronaca di Bizzotto con spunti tecnici e tattici.

ITALIAINGHILTERRA
BerardiReteKaneRete
BelottiParatoMaguireRete
BonucciReteRushfordPalo
BernardeschiReteJadon SanchoParato
JorginhoParatoBukayo SakaParato
I giocatori che festeggiano correndo sotto la curva della tifoseria italiana.
I giocatori che festeggiano correndo sotto la curva della tifoseria italiana.
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