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Ennesimo disastro Olimpia, contro l’Efes arriva la quarta sconfitta

OLIMPIA MILANO 84ANADOLU EFES ISTANBUL 96
Dimitrijevic, LeDay 16, Shields 8, Mirotic 29, Tonut 2, Brooks 12, Bolmaro 5, Ricci 3, Flaccadori 3, Bortolani, Caruso 6Larkin 2, Smits 11, Beaubois 9, Nwora 11, Thompson 17, Osmani 11, Bryant 19, Oturu 7, Poirier 9, Johnson, Willis, Yilmaz
Allenatore: MessinaAllenatore: Mijatovic
Tiri liberi: 22/27 (81%)Tiri liberi: 9/12 (75%)
Tiri da 2: 13/38 (34%)Tiri da 2: 27/32 (84%)
Tiri da 3: 12/28 (43%)Tiri da 3: 11/23 (49%)
Rimbalzi: 33 (14 difensivi, 19 offensivi)Rimbalzi: 28 (24 difensivi, 4 offensivi)

Arbitri: Radovic (Serbia), Silva (Portogallo), Bissuel (Francia).
Parziali: 11-23; 14-23; 34-20; 25-30

L’Olimpia gioca solo nel terzo periodo e contro l’Efes si consuma l’ennesima figuraccia di una stagione di Euroleague fino a oggi fallimentare. Con quella di stasera sono 4 le sconfitte maturate a fronte di una solo vittoria arrivata contro Parigi.

Parlare di delusione è un eufemismo, contro i turchi è mancato tutto. Il gioco, la grinta, la determinazione, la lucidità, una parvenza di orgoglio.

Una solo tripla messa a segno nel primo tempo – quella di Armani Brooks – su 12 tentativi con 4 errori di Shields e 3 di Mirotic, 2 assist – due! – in venti minuti. Come si può parlare di gioco, di transizioni, di attacco al canestro dinanzi a questi numeri disastrosi?

Messina parla di fattori “emotivo-mentali”. Un team di psicologi sarà in grado di risollevare le sorti di una squadra che attualmente è scivolata al 17° posto in classifica davanti solo all’Alba Berlino?

Olimpia Milano Efes Istanbul Euroleague
Mirotic

Disastro Olimpia, si salva solo Wllly Caruso

La scarna cronaca parte dalla lista degli indisponibili. Messina ritrova Zach LeDay ma agli infortunati Nebo e Diop si aggiunge quella di Causeur, alle prese con una lombalgia acuta.

Per il sacrosanto rispetto che si deve ai lettori lo scrivente si astiene dal commentare il primo quarto. Non che il secondo sia degno di analisi e commento ma è doveroso denunciare l’indecoroso spettacolo offerto dall’Olimpia nel primo tempo contro l’Efes.

Il nocciolo del problema non risiede tanto nello scarto dei due parziali. A voler essere precisi, il divario numerico racconta solo in parte la figuraccia fatta da Messina e dai giocatori.

Una squadra spenta, incapace di letture difensive e offensive al punto da stancare il pur paziente pubblico del Forum che ha iniziato a mugugnare a pochi minuti dall’intervallo per fischiare sonoramente la squadra al rientro negli spogliatoi.

Pessima la circolazione di palla, nessun assist nel primo quarto per l’Olimpia contro i 9 dell’Efes.

(Non) detto dei primi dieci minuti, con l’appoggio a canestro di Oturu l’Anadolu allunga a + 17 (13-30), Shields è l’ombra di se stesso (0/8) mentre il talento offensivo dei turchi emerge nella sua interezza. La comoda schiacciata di Larkin vale il +20 (17-37) e dalle gradinate piovono fischi.

L’1/12 dall’arco con 4 errori di Shavon Shields e 3 di Mirotic ben fotografa la catastrofe sportiva dell’Olimpia dove si salva il solo Caruso autore di tre canestri e 6 rimbalzi.

Vien da sè che a latitare non è solo il gioco. La squadra è sfilacciata, per niente attenta a leggere con lo spirito giusto il “presunto” spartito scritto da Messina (21-40) che non può continuare a sorvolare sulle sue responsabilità.

All’intervallo l’Efes guida con 21 punti di margine (25-46).

Olimpia Milano Efes Istanbul Euroleague
Shavon Shields

L’Olimpia si sveglia nel terzo periodo, ma non basta

Shields e Mirotic smettono i panni del fantasma e mettono a referto una tripla ciascuno (33-51). Il 14 a 5 di parziale assottiglia lo svantaggio abbassandolo a una cifra (47-56), Mirotic rammenta di essere un cestista di livello internazionale e LeDay è un cecchino infallibile dalla lunetta (8/8).

L’Efes ha tre giocatori con 3 falli a carico – Osmani, Thompson e Smits – solo Bryant trova la via del canestro ma non vanno sottaciuti i meriti – finalmente – dell’Olimpia che adesso gioca di squadra e trova punti anche da Shields (56-62).

Due soli possessi di svantaggio, Bolmaro inizia a sfornare assist (4) e si intravede quella manovra corale la cui mancanza tanto ha fatto dannare i tifosi nei primi due quarti.

Nel terzo periodo Milano colleziona 34 punti, ben 9 in più di quanto ne aveva realizzati nel primo tempo, partita riaperta con sette punti di distacco a dieci dalla fine (59-66).

Con il ritorno sul parquet di Smits e Thompson l’Efes arresta l’emorragia mentre l’Olimpia sconta il dispendio di energie del terzo parziale (71-81 a metà periodo). LeDay e Mirotic sono gli ultimi ad alzare bandiera bianca, l’Efes riguadagna terreno e taglia con pieno merito il traguardo a 2′ dalla fine (76-92).

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