In tutti i capoluoghi della Lombardia il 2024 è iniziato sotto una cappa di smog. Leggendo i dati contenuti nel nuovo report di Legambiente “Mal Aria di città 2024” si evince come la situazione relativa all’inquinamento atmosferico sia una piaga che affligge l’Italia intera.

Nella regione le concentrazioni medie misurate dal 1° gennaio al 7 febbraio si sono mantenute ben al di sopra della soglia di legge per la concentrazione media annua (40 microg/mc). Dai dati elaborati da Arpa Lombardia la maglia nera se l’aggiudica Monza, che nella centralina urbana fa misurare un valore medio prossimo ai 60 microg/mc. Non va meglio nelle altre città, a partire dal quadrilatero degli allevamenti intensivi – Cremona, Brescia, Bergamo e Mantova – e a seguire MilanoLodi Pavia

Lombardia sotto una cappa di smog 2024–02–09

Nei centri pedemontani – VareseComo e Lecco – e a Sondrio, nonostante il forte ricorso all’utilizzo dei combustibili legnosi, la qualità dell’aria si mantiene entro la soglia di legge. Ma è una magra consolazione, considerando che tale limite è da considerarsi obsoleto e in via di aggiornamento, per avvicinarlo al valore guida che l’OMS raccomanda di non superare come media annua (15 microgrammi/mc).

Meggetto: “Situazione in forte deterioramento”

“I primi dati del 2024 già mostrano una situazione in forte deterioramento rispetto ai miglioramenti rilevati nel corso dello scorso anno”, commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia

Regione Lombardia deve rivedere sia le misure emergenziali sia i provvedimenti strutturali, con la salute dei cittadini non si scherza. Per ciò che riguarda le misure emergenziali, non serve agire quando l’accumulo è già notevole, occorre introdurre il modello predittivo e preventivo come già avviene in Emilia-Romagna, mentre strutturalmente è urgente iniziare una seria politica di riduzione dei veicoli diesel, responsabili sia del biossido di azoto sia del particolato secondario. 

In ambito agricolo, non si deve consentire lo spandimento dei liquami sia prima sia durante gli episodi di accumulo degli inquinanti”.

Lombardia sotto una cappa di smog 2024–02–09

Smog sopra i limiti in 18 città su 98

Scorrendo il report di Legambiente redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign è evidente come la lotta allo smog nelle città italiane sia ancora in salita. Nonostante una riduzione dei livelli di inquinanti atmosferici nel 2023, le città faticano ad accelerare il passo verso un miglioramento sostanziale della qualità dell’aria. Lo scorso anno, 18 città italiane su 98 hanno superato i limiti giornalieri di PM10.

Se il 2030 fosse già qui, il 69% delle città risulterebbe fuorilegge per il PM10, l’84% per il PM2.5 e il 50% per l’NO2.

Lombardia sotto una cappa di smog 2024–02–09

Nei primi 38 giorni dell’anno Bergamo e Brescia hanno già avuto 23 giorni di aria che, per la norma vigente, dovrebbe essere considerata ‘tossica’, nonostante la tolleranza che stabilisce in 35 il numero di giornate con polveri sottili superiori a 50 microg/mc. Seguono a ruota Monza, Cremona e Milano che hanno sforato per ben 22 giorni. 

Le proposte di Legambiente

Come e dove intervenire per affrontare con strumenti appropriati quella che è una vera e propria emergenza?

Per Legambiente “bisogna accelerare il passo su più direzioni a partire da investimenti massicci nel trasporto pubblico locale, incentivando la mobilità elettrica condivisa (micro, bici, auto, van e cargo bike) anche nelle periferie e nei centri minori; richiedere la mobilità a zero emissioni per l’ultimo miglio delle merci. Ma non solo.

Occorre trasformare la città per salvaguardare la salute e la qualità della vita mediante ZTL, LEZ (Low emission zone) e ZEZ (Zero emission zone); promuovere l’home working; espandere le reti di percorsi ciclo-pedonali; ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura di persona; diffondere la “città 30”, utile misura non solo per aumentare la sicurezza stradale verso la “Vision Zero”, ma anche per contribuire all’abbattimento delle emissioni e della riduzione del tasso di motorizzazione”. 

Lombardia sotto una cappa di smog 2024–02–09

Occorre intervenire anche sul fronte del riscaldamento attraverso l’utilizzo di caldaie e generatori di calore a biomassa mentre sul fronte agricolo “i comuni dovrebbero incoraggiare e assecondare gli investimenti produttivi delle aziende agricole finalizzati a ridurre le emissioni, come la copertura delle vasche di liquami e la realizzazione di sistemi di trattamento, in particolare per la produzione di biometano, che consentono di gestire le deiezioni zootecniche impedendo gran parte delle emissioni ammoniacali, oltre a quelle odorigene, e a produrre energia di fonte rinnovabile”.