INTER 1 | MILAN 2 |
(3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni (82′ Carlos Augusto); Dumfries (63′ Dumfries), Mkhitaryan (63′ Frattesi), Calhanoglu (63′ Asllani), Barella (74′ Zielinski), Dimarco; Lautaro, Thuram | (4-4-2): Maignan; Emerson Royal, Gabbia, Tomori, Theo Hernandez; Pulisic (78′ Okafor), Fofana, Reijnders, Leao (87′ Chukwueze); Abraham (92′ Pavlocic), Morata (78′ Loftus-Cheek) |
Allenatore: Inzaghi | Allenatore: Fonseca |
Marcatori: 28′ Dimarco | Marcatori: 10′ Pulisic, 89′ Gabbia |
Note: Ammoniti Mkhitaryan, Calhanoglu, Asllani, Dimarco e Inzaghi | Note: Ammonito Fofana |
Arbitro: Mariani di Aprilia
Assistenti: Bindoni – Tegoni
IV uomo: Ayroldi
Var: Di Paola
Avar: Paterna
Dopo aver perso 6 derby consecutivi il Milan supera l’Inter con le reti di Pulisic e Gabbia dopo che Dimarco aveva siglato la rete del momentaneo pareggio. Chi aveva intonato il de profundis per Paulo Fonseca ha letto male lo spartito. Il tecnico portoghese, nella serata più difficile da quando è arrivato a Milano, ha forse trovato la via giusta per ripartire e dare nuovo slancio al Diavolo.
L’Inter è rimasta sorpresa, Dimarco e Sommer sono stati i migliori tra i nerazzurri con il portiere elvetico che ha salvato la porta in almeno tre occasioni e ha vinto – almeno lui – il duello personale con Leao.
Inzaghi non centra il record di sette derby consecutivi vinti, l’ultimo l’anno scorso regalò ai nerazzurri lo scudetto. I nerazzurri hanno deluso le attese della vigilia e con la sconfitta di stasera vengono agganciati a quota 8 dai cugini.
Dimarco risponde a Pulisic, Inter e Milan al riposo sul pari
L’Inter cerca i tre punti per raggiungere il Torino in vetta alla classifica, il Milan vuole la vittoria per uscire dalle sabbie mobili e muovere la classifica. Motivazioni differenti che nel primo quarto d’ora vedono il Diavolo più determinato e aggressivo e la pressione della squadra di Fonseca si concretizza all’11’ con il vantaggio firmato da Pulisic.
Lo statunitense sottrae il pallone a Mkhitaryan, supera come birilli un paio di nerazzurri e batte con un rasoterra Sommer sul primo palo. Saltano i nervi sul rettangolo di gioco, fioccano i gialli e a farne le spese è il match. Dopo una fase di stanca si accende la partita grazie alla triangolazione tra Lautaro e Dimarco con l’esterno che sigla il pari con un preciso sinistro.
L’eccesso di nervosismo in campo abbassa la qualità dello spettacolo e bisogna attendere il 41′ per assistere al miracolo di Maignan sulla conclusione di Thuram che nega il raddoppio all’attaccante transalpino.
Un gol di Gabbia condanna l’Inter e salva Fonseca
Si riprende senza cambi e dopo due giri di lancette Sommer si esalta sul colpo di testa ravvicinato di Leao servito da un pregevole assist di Emerson Royal. I ritmi rimangono alti, al 62′ Gabbia si supera arrestando la fuga di Dimarco lanciato a rete e al 65′ è ancora decisivo Sommer che devia con la mano sinistra la conclusione da due passi di Reijnders.
Il Milan si lascia preferire per continuità e intensità di gioco. Inzaghi inserisce Darmian Asllani e Frattesi per Dumfries, Calhanoglu e Mkhitaryan ma un brivido percorre la schiena dei tifosi nerazzurri quando al 66′ Mariani indica il dischetto per un tocco col braccio di Lautaro. In realtà il pallone colpisce la spalla dell’argentino, richiamato dal Var l’arbitro di Aprilia va a rivedere le immagini e annulla il penalty.
Entra anche Zielinski per Barella. L’Inter prova a pungere con Lautaro, Maignan si oppone ma è sempre il Diavolo a sfiorare il vantaggio ancora con Leao che ha un conto aperto con Sommer ma il portiere svizzero ancora una volta cala la saracinesca.
L’Inter soffre e al 77′ Abraham da ottima posizione apre troppo il destro e manda sul fondo. Prime sostituzioni anche per Fonseca con Okafor e Loftus Cheek che subentrano a Pulisic e Morata.
A forza di spingere il Milan trova la rete del vantaggio all’89’ su palla inattiva, la specialità della casa. Punizione battuta da Reijnders, Gabbia svetta in area e di testa manda il pallone nel set alla sinistra di Sommer.
Sei i minuti di recupero concessi da Mariani, Fonseca cambia Abraham con Pavlovic e passa a 5 in difesa, ciononostante i rossoneri si divorano il 3 a 1 con Okafor che al 96′, lasciato solo, manda alto sulla traversa.