In Italia il 36% di tutti i minori di età compresa tra 0 e 19 anni vive nelle 14 città metropolitane. Dei 12.793 minori senza tetto o senza fissa dimora che vivono in Italia, 8.163 (il 63,8%) si trovano nelle città metropolitane.
Di questi, il 76% si concentra nelle sole aree di Milano, Napoli e Roma (rispettivamente: 1.697, 1.113 e 3.375 minori).
Nel rapporto “Fare spazio alla crescita” realizzato da Save the Children in collaborazione con Openpolis i riflettori sono accesi sulle città italiane. L’indagine prende in considerazione in modo combinato due fattori primari quali il livello di istruzione dai 9 anni in su e quello di occupazione tra i 15-64enni, in una scala che va da 2 (minor svantaggio) a 8 (maggior svantaggio), e disegna mappe cittadine segnate da forti disuguaglianze tra quartiere e quartiere in termini di opportunità per i minori, spesso più carenti proprio dove vive la maggior parte di loro.
La prima cosa da fare è ridisegnare gli spazi urbani a partire dalle periferie. Se per un adulto è importante poter disporre di una rete di infrastrutture adeguata, per i bambini lo spazio è il “terzo educatore” dopo la famiglia e la scuola, come affermava il pedagogista Loris Malaguzzi.
Casa, scuola e spazio pubblico sono gli ambienti di crescita dei bambini per antonomasia, pilastri fondamentali ma fragili in alcuni territori, ben strutturati in altri. La strada da fare è ancora lunga e le grandi città italiane presentano situazioni a macchia di leopardo.
Il maggior numero di minori nei Municipi VII, VIII e IX
Milano è la seconda città metropolitana più grande del nostro Paese, con una popolazione di circa 3 milioni 219 mila abitanti. L’area è composta da 134 Comuni, e quello di Milano è a sua volta diviso in 9 Municipi. Anche in questo caso, l’analisi rivela differenze significative tra i Comuni dell’hinterland e i Municipi del Comune di Milano.
I Municipi VII, VIII e IX sono quelli dove si concentra il maggior numero di minori di età compresa tra 0 e 19 anni del Comune di Milano: circa 92.000 (ovvero il 40,5% del totale dei minori della stessa età presenti nel territorio). I Municipi VII e VIII sono anche quelli con un’incidenza più elevata, in termini percentuali, della popolazione minorile: 17,6% e 17,3% a fronte di una media comunale del 16,9%.
Di converso, I Municipi II e III sono quelli dove la percentuale di minori è più bassa, rispettivamente il 16,3% e il 15,5%; e il Municipio III assieme al Municipio I hanno anche un numero più basso, in termini assoluti, di minori.
Virtuosa nell’accesso al tempo pieno nella scuola primaria (87,8%) e secondaria (29,3%) Milano non lo è altrettanto nel garantire l’accessibilità ai disabili: appena il 36,4% degli istituti è dotato di rampe per l’accesso. La città offre spazi verdi fruibili soddisfacenti (18%) ma in questa categoria è l’Italia intera a non brillare.
Nel Municipio II la presenza più folta di minori stranieri
Il Municipio II, nonostante veda una presenza minore di bambini, ha la concentrazione più elevata del Comune di minori di 0-14 anni stranieri (35%). I Municipi VII, VIII and IX, i più popolosi, sono anche quelli che hanno una percentuale tra le più elevate di minori, tra il 26,8% e il 32,5%. Mentre i Municipi I e III sono quelli con minor incidenza: il 10% e il 14,5%.
Municipio VII in testa per svantaggio socieoeconomico ed educativo
Volgendo lo sguardo ai fattori di ‘svantaggio’ socioeconomico ed educativo, il Municipio VII emerge come quello con un valore, nella scala considerata, più alto. Questo Municipio non soltanto si caratterizza per una presenza molto importante di minori e, tra essi, di minori stranieri, ma anche per una percentuale elevata – il 36,2% – di residenti con età maggiore di 9 anni, in possesso della sola licenza media, e di residenti di età compresa tra 15 e 64 anni non occupati (31%), a fronte di una media comunale di 34,1% e 29,9%.
Seguono i Municipi VIII e V con valori, nella scala dei fattori di svantaggio, equivalenti a 7 e il Municipi VI con valore 6. I Municipi VIII e IX sono anch’essi tra i più popolati da minori, compresi minori stranieri. Ed hanno le percentuali più alte, a livello comunale, di residenti senza licenza media, 36,7% e 37,4%.
I Municipi invece V e VI, nonostante siano meno popolati, si caratterizzano per una presenza elevata di residenti che hanno ottenuto soltanto la licenza media (35,5% e 35,1%).
Nel Municipio III il valore di svantaggio più basso della città
Il Municipio III, dove è più bassa la presenza di minori di 0-19 anni e di minori stranieri 0-14 anni, ha il valore, nella scala dei fattori dello svantaggio, più basso: all’interno del suo territorio, infatti, la percentuale di abitanti con sola licenza media è del 28% (seconda solo ai Municipio I) ed il 28,5% non è occupato (il tasso più basso della città).
Nell’hinterland forte disagio a San Giuliano Milanese e Rozzano
Al di fuori del Comune di Milano il tasso di residenti con la sola licenza media è particolarmente elevato.
Le principali aree di svantaggio si riscontrano a San Giuliano Milanese, dove il 46,3% degli abitanti di età superiore a 9 anni è in possesso unicamente della licenza media e a Rozzano, dove tale percentuale raggiunge il 50,3%. A seguire vi sono Cormano (46,5%), Pioltello(49,1%) e Cinisello Balsamo (47,5%). Questi ultimi due comuni, si caratterizzano anche per livelli elevati di residenti non occupati, rispettivamente 33,5% e 33%.
I bambini si sentono traditi dagli adulti
“Le periferie urbane oggi sono le vere città dei bambini perché è lì che vive la maggior parte di loro, ma spesso non offrono spazi, stimoli e opportunità adeguati alla crescita, alimentando, invece, isolamento e marginalità”, afferma Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children.
“Nel nostro lavoro in questi contesti, ci troviamo spesso a dialogare conragazze e ragazzi pieni di risorse e talento, che si sentono traditi dagli adulti, come se il degrado e la deprivazione fossero l’unica risposta di cui siamo capaci nei confronti dei loro bisogni.
Per questo, con la campagna **Qui Vivo** e il programma di innovazione sociale puntiamo avalorizzare in positivo la partecipazione e il protagonismo di bambine, bambini e adolescenti. Loro sono la migliore risorsa per la rigenerazione e il futuro dei luoghi che abitano”.