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Milano capofila e Lombardia prima regione in Italia per ruolo della cultura

Il comparto genera più di 22 miliardi di fatturato e occupa 339mila addetti.

Milano è la capitale della cultura italiana, prima per incidenza della filiera in termini di valore aggiunto e occupazione, la Lombardia guida la classifica per il ruolo della stessa. 

È quanto emerge dal rapporto Io sono cultura, arrivato all’undicesima edizione, realizzato da Fondazione SymbolaUnioncamere, insieme a Fondazione CariploRegione Marche, l’Istituto per il Credito Sportivo e il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.

Casa Fornasetti a Milano è stato fatto il punto sui dati della regione alla presenza del direttore della Fondazione Symbola, Domenico Sturabotti. Ne hanno discusso il presidente della Fondazione, Ermete Realacci; il presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni FostiAndrea Abodi, presidente Istituto per il Credito Sportivo; Stefano Bruno Galli, Assessore alla Cultura Regione LombardiaTommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano; la presidente Assarredo e presidente Salone del Mobile.MilanoMaria Porro; la presidente Assimpredil AnceRegina De Albertis. Ha moderato i lavori Nicoletta Polla-Mattiot. 

Crescita, benessere e cultura in un unico modello. Milano in vetta alla classifica

Più di 22 miliardi di euro e 339,4 mila addetti collocano la Lombardia ai vertici del panorama culturale italiano. La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 9,7 e il 9,8%. 

CittàClassificaValore aggiuntoClassificaOccupazione
Milano9,7%9,8%
Monza-Brianza12°5,6%6,3%
Como23°5,2%17°6%
Lodi32°4,8%26°5,7%
Bergamo34°4,8%28°5,6%
Lecco42°4,5%39°5,2%
Mantova43°4,5%27°5,7%
Varese44°4,4%35°5,3%
Brescia47°4,3%49°4,9%
Cremona60°3,9%55°4,6%
Pavia63°3,9%58°4,6%
Sondrio84°3,4%83°3,9%
Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola (2021)

I dati della Lombardia del rapporto su moda, design, nuove tecnologie e realtà virtuale indicano un percorso chiaro per il nostro Paese: crescita, benessere e cultura devono essere ricompresi in un unico paradigma di sviluppo di cui possiamo divenire il modello nel mondo. 

Milano Lombardia Cultura
Foto: Kristijan Arsov

Dai musei al design, dalla musica e l’editoria fino ai videogame

Il rapporto analizza il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, ovvero tutte quelle attività economiche che producono beni e servizi culturali (core), ma anche tutte quelle che non producono beni o servizi strettamente culturali, ma che utilizzano la cultura come input per accrescere il valore simbolico dei prodotti, quindi la loro competitività: dalle attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico (attività dei musei, biblioteche, archivi, monumenti), alle arti visive e performative (attività dei teatri, concerti, etc.).

A queste si aggiungono attività che operano secondo logiche “industriali” (musica, videogame, software, editoria, stampa), quelle dei broadcaster (radio, televisione), fino ad arrivare ad alcune attività appartenenti al mondo dei servizi (comunicazione, architettura, design). 

Favorire un’economia più competitiva e a misura d’uomo

“Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura, sulla bellezza e sulla coesione – ha affermato Realacci – favorisce un’economia più a misura d’uomo e, anche per questo, più competitiva e più capace di futuro come affermiamo nel Manifesto di Assisi. Milano conferma il suo primato nella produzione culturale e nel design applicato alla manifattura come dimostra anche il recente successo del Super Salone del Mobile”.

Un motore irrinunciabile per il territorio lombardo

“Il sistema produttivo culturale e creativo rappresenta un motore irrinunciabile per il Paese e in particolare per il nostro territorio. Si tratta di un settore di attività che ha – ha dichiarato Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo – una capacità moltiplicativa del valore generato sia in termini economici che in termini sociali e coesivi”.

“I soggetti che producono e promuovono cultura – prosegue Fosti – generano valore economico, alimentano legami all’interno della comunità, impiegano giovani e professionalità altamente specializzate. Soprattutto in questa fase storica abbiamo bisogno di più cultura, sia come asset e direzione di sviluppo, sia come capacità di rielaborare senso condiviso e creare ponti tra memoria storica e nuove forme di linguaggio, capaci di offrire opportunità per la crescita delle persone”. 

Fornasetti da dieci anni seleziona la copertina del rapporto

“Fornasetti è un’impresa creativa e un attore culturale, tanto da aver fondato nel 2019 l’associazione no-profit Fornasetti Cult. per la valorizzazione della cultura e la realizzazione di iniziative artistiche – racconta Barnaba Fornasetti, direttore artistico di Fornasetti, atelier milanese riconosciuto a livello internazionale per il design e la decorazione di oggetti di arredo. Questo è il motivo per cui sosteniamo tale bellissimo progetto e la pubblicazione di questo rapporto. Ogni anno definiamo un’immagine diversa della nostra iconica serie “Tema e Variazioni” e ogni anno il volto femminile suggerisce un messaggio diverso. Per il 2021 è un volto tra le nubi, proprio a significare un clima di indubbia incertezza, ma anche un orizzonte che si rischiara”. 

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