Air Armani Exchange Milano 72 | Virtus Segafredo Bologna 83 |
Delaney 10, Leday 11, Datome 6, Hines 4, Shields 16, Brooks, Punter 12, Cinciarini, Biligha, Rodriguez 13, Moraschini, Wojciechowski. | Belinelli 13, Gamble 4, Markovic 3, Ricci 15, Weems 11, Teodosic 21, Nilìkolic, Hunter 4, Adams, Alibegovic 7, Pajola 5, Abass. |
Tiri liberi21/26, da due 9/30, da tre 11/30. | Tiri liberi 14/15, da due 15/29, da tre 13/33 |
Allenatore: Messina | Allenatore: Djordjevic |
Parziali: 21-16; 20-24;18-18;13-25
Arbitri: Paternicò, Attard, Paglialunga
MILANO – La Virtus Bologna conduce 2 a 0 sull’Olimpia, un parziale alla vigilia inaspettato ma ampiamente meritato dai ragazzi di Djordjevic. È una vittoria di squadra, quella bolognese, che nel terzo quarto ha giocato per sei minuti con quattro italiani sul parquet riuscendo a fermare una Ax a tratti indecifrabile. Azioni confuse, qualche fiammata che ha illuso il pubblico ma niente di più. Shields, Punter e Rodriguez si sono svegliati tardi. Lo spagnolo nell’ultimo quarto ha realizzato otto punti di fila ma come molti dei suoi compagni è stato a lungo nell’ombra. Datome era partito bene così come Ledaney, poi entrambe sono ripiombati nell’anonimato. Peccato, perché a 10’ dal termine l’Olimpia era avanti di una lunghezza e nessuna delle due squadre sembrava in grado di poter accelerare nell’ultimo quarto. Lo sguardo di coach Messina al fischio finale della sirena parla da solo, l’espressione è quella di un capitano che si sente abbandonato dal suo equipaggio.
Avvio all’insegna dell’equilibrio
Il primo possesso è dell’Olimpia e Datome inizia con una tripla. Risponde Ricci da due, ma subito Delaney – dopo essere stato inconsistente nella prima sfida – piazza un’altra bomba. Dall’altra parte risponde ancora Ricci, suoi i primi cinque punti della Virtus.
La Segafredo cerca di coprire il campo in meno tempo possibile e ripartire in velocità. Il quintetto di Sasha Djordjevic chiude bene ogni linea di rifornimento e mette in difficoltà Milano.
La partita resta ferma sul 6-7 per più di tre minuti. La palla sembra scottare tra le mani dei giocatori e ci pensa Weems a porre fine alla fase di stallo portando la Segafredo a tre lunghezze di vantaggio (6-9). L’Olimpia continua a muovere palla sul perimetro ma non riesce a concludere. Tanta confusione da una parte e dall’altra e allora tocca a Belinelli bucare la retina e conquistare il libero aggiunto (6-12). Dall’altro lato replica subito Shields che riporta Milano a tre punti (9-12). Bologna va in bonus e l’Armani prima recupera, poi mette il naso avanti grazie ai viaggi in lunetta (13-12). Punter allunga per l’Olimpia (16-12) e stordisce Bologna con un parziale di 10 a 0. La V nera è tenuta a galla da Belinelli che realizza sette punti in tre minuti.
Teodosic continua a fare fatica dai 6,75 in questa finale scudetto e chiude il primo quarto con zero punti a referto. Abass e Alibegovic non danno il consueto apporto mentre tra i padroni di casa Rodriguez, Shields e Punter hanno un altro spirito rispetto a sabato. Gamble muove il punteggio ad avvio di secondo quarto e il canestro di Ricci consente alla Segafredo di agguantare la parità.
Parziale di 7-0 della Virtus che va avanti di due, mentre Milano nei primi tre minuti smarrisce la via del canestro. Messina chiama timeout e il minuto di sospensione sembra dare i suoi frutti. L’Ax si riporta a una sola lunghezza dalla Segafredo (32-33). La Segafredo non riesce più a bloccare gli esterni meneghini e dall’angolo si espone a rischi elevati.
Bologna è più reattiva ai rimbalzi ma perde qualcosa in fase realizzativa. Almeno fino a quando Teodosic non decide di entrare in partita e con due triple e altrettanti assist consente a Bologna di restare a contatto con Milano. Si va alla pausa lunga con l’Olimpia avanti di uno (41-40).
Gara confusa ma aperta a ogni risultato
La partita è decisamente più aperta e combattuta rispetto a gara 1. Milano sa di non poter sbagliare, Bologna portando a casa la vittoria metterebbe un mattone importante nella costruzione del sogno scudetto. Entrambe le squadre viaggiano spedite dalla lunetta (10/11 l’Olimpia, 6/6 la Virtus), buone anche le percentuali al tiro mentre è nella costruzione delle trame di gioco che si registrano errori da una parte e dell’altra.
Ricci apre con una tripla il terzo quarto ma pronta è la replica di Shields (43-43). Il tecnico chiamato a Djordjevic non è sfruttato da Milano, è anzi Bologna a trarne giovamento costringendo un arrabbiato Messina a fermare il cronometro (44-47).
Nessuna delle due compagini riesce a piazzare l’allungo. I palloni persi – nove per parte – descrivono bene la tensione che attanaglia i quintetti.
Fasi confuse e poca precisione, attacchi approssimativi e continue forzature non fanno decollare la partita. Si viaggia sul filo della parità, sperando nell’iniziativa personale che arriva all’improvviso con Rodriguez che mette a segno otto punti consecutivi e porta avanti di un punto l’Olimpia a fine terzo quarto (59-58). In casa bolognese è Alibegovic a rispondere allo spagnolo seguito da Teodosic che firma il +4 (60-64).
Ultimo quarto disastroso, Bologna sogna
È il momento di massima difficoltà per Milano. Delaney realizza due liberi ma la gara va avanti tra momenti di grande pallacanestro e altri caratterizzati da errori banali.
Teodosic commette il quarto fallo e si accomoda in panchina per far spazio a Pajola. Come in gara 1, a 3’ dal termine Markovic piazza la bomba seguito a ruota da Pajola. La Virtus va avanti di sette (63-70) e ad Assago l’aria si fa pesante. Teodosic rientra sul campo e piazza il tiro della vittoria a 2’ dal termine (65-75), poi a 50” dalla fine va fuori per cinque falli.
L’Olimpia viene doppiata dalla Virtus (13-25) e questo la dice lunga sul disastro che si realizza nell’ultimo quarto. La partita si avvia alla conclusione senza più una storia, adesso per l’Ax si fa dura.