EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 78 | GERMANI BRESCIA 77 |
Davies 9, Thomas 6, Melli 14, Hall 13, Baldasso, Baron 13, Hines, Tonut 3, Ricci, Pangos 9, Biligha 9, Voigtmann 6 | Gabriel 8, Della Valle 13, Caupain 15, Odiase 4, Moss 5, Burns, Laquintana, Cobbins 2, Akele 4, Cournooh, Massinburg, Petrucelli 19 |
Allenatore: Messina | Allenatore: Magro |
Tiri liberi: 13/20 (65%) | Tiri liberi: 14/14 (100%) |
Tiri da 2: 22/39 (56%) | Tiri da 2: 21/45 (47%) |
Tiri da 3: 7/18 (39%) | Tiri da 3: 7/22 (33%) |
Arbitri: Sahin – Martolini – Paglialunga
Parziali: 22-21; 14-15; 11-22; 31-19
Nicolò Melli. È lui l’Mvp della serata, soprattutto è l’architetto che ha ricostruito il telaio di un’Olimpia che ha reso sotto le attese per mezz’ora contro la Germani Brescia. Alla fine del terzo quarto la squadra di Magro assaporava il gusto della vittoria.
Il capitano ha condotto la squadra a una rimonta clamorosa – 31 punti e 6 triple realizzate nell’ultimo quarto con Pangos e Voigtmann in evidenza, dopo averne messi dentro 11 nell’intero terzo quarto (47-58) – ha dominato ai rimbalzi (9, 2O e 7D), è stato il top scorer con 14 punti (2/5 da 2, 3/5 da 3, 1/1 ai liberi), ha spento le speranze di vittoria di Brescia con una stoppata che ha fatto esplodere il Cesare Rubini Court quando mancavano 3″ al fischio finale.

“Abbiamo giocato un ultimo quarto che sarebbe piaciuto a Cesare Rubini – ha detto Messina a fine gara – abbiamo smesso di pensare troppo e mostrato cose migliori. Mancavano giocatori, qualcuno ancora non è al meglio della condizione, il paymaker titolare ha giocato 14 minuti perché di più non ne aveva. Con il recupero di Shields le cose dovrebbero migliorare“.
L’Armani ha approcciato male alla gara. Poca intensità difensiva, disastrosa percentuale dalla distanza (1/9) nel primo tempo, evanescente in attacco, distratta nei raddoppi. Non che Brescia abbia brillato, ma il quintetto di Magro ha saputo tenere testa alla corazzata di Messina che deve ancora trovare le coordinate precise e l’esatta rotta di navigazione.
Trascinatore, top scorer, miglior rimbalzista. È una vittoria firmata Melli
Al termine del primo tempo il match era in perfetta parità poi, dopo l’intervallo, sul parquet si è presentata una Germani che ha avuto il merito di non strafare, limitandosi ad approfittare degli errori del quintetto di casa puntando sui vari Petrucelli, Coupain e Della Valle che hanno tracciato quel solco che sembrava aver messo Brescia al riparo da possibili sorprese.
Così non è stato. L’Olimpia è tornata sul parquet trasformata, devastante l’impatto di Melli che ha segnato, difeso, piazzato la stoppata decisiva che ha spento le ultime speranze di Brescia, caricato e acceso il motore di Pangos e Voigtmann, che fino a quel momento giravano al minimo e non avevano segnato un solo punto in due.

Match equilibrato. Buon approccio alla partita di Baron e Davies
Si comincia con un gancio di Davies che approfitta di un blocco di Devon Hall per segnare i primi due punti del match. Odiase, autore del primo canestro di Brescia, commette il secondo fallo personale dopo due minuti di gioco e Magro è costretto a toglierlo dal parquet. Si viaggia a ritmi bassi, l’inizio gara di Cobbins non è dei migliori (0/3), stessa percentuale negativa per Milano nel tiro dall’arco.
Subito problemi per Baldasso, che esce in barella dal Rubini Court. Distorisone alla caviglia destra, questa la prima diagnosi per il playmaker dell’Olimpia che sarà sottoposto ad accertamenti nelle prossime ore.
La gara scivola via sui binari dell’equilibrio (16-15). Petrucelli mette dentro due triple consecutive, percorso netto per Billy Baron, il più regolare nelle fila di Milano (2/2 al tiro, 2/2 dalla lunetta).
Milano prova scappare con due parziali ma è subito ripresa da Brescia
Non cambia il corso della partita, Milano prova con un parziale di 5-0 a imprimere la svolta ma arriva immediata la risposta della Germani che riagguanta la parità (27-27). L’Olimpia continua a litigare con il canestro nel tiro da 3 (0/6), analoga sindrome per Brescia (2/8) la cui situazione falli si fa preoccupante: 3 per Odiase e Burns, 2 per Cobbins e Gabriel. Problema nella gestione dei lunghi per Magro mentre la schiacciata di Davies manda il visibilio il non folto pubblico presente sugli spalti (29-32).
Baron non smentisce la sua fama di eccelso tiratore dalla lunetta (3/3) ma è la squadra nel suo insieme a non girare al meglio. Sensazione ben colta anche da Brescia che prova l’allungo (30-34), tentativo respinto da Milano con il solito Baron, miglior realizzatore con 9 punti, e Devon Hall, una sorta di garanzia certificata il cui contratto è stato prolungato fino al 2024 (36-34).
Nuovo parziale di Milano (6-0) ma l’ex Moss a fil di sirena mette dentro il canestro della parità. Si va al riposo sul 36 pari.

Armani doppiata nel terzo parziale (11-22)
Melli realizza la prima bomba dell’Armani, Della Valle risponde a stretto giro di posta e Caupain segna il canestro del +1 (39-40). Messina getta nella mischia Tonut e la guardia di Cantù si fa subito notare in difesa, bloccando un attacco della Germani mentre Biligha mette altro fiero in cascina (43-44).
Si prosegue punto a punto. Messina non è soddisfatto della prestazione della squadra, troppe cose non vanno e chiama timeout. Petrucelli firma il massimo vantaggio Germani (43-50), tre possessi di vantaggio per la Leonessa d’Italia che diventano quattro quando Caupain dai 6.25 porta a +10 la squadra di Magro (43-53).
L’11-0 di parziale è una mazzata pesante, il quarto si chiude sul 47-58 con Milano che subisce passivamente la migliore energia di Brescia.
L’Olimpia annulla il divario in 3′, vince ma trema nel finale
Parte lanciata l’Olimpia, Melli e una tripla di Pangos riducono il divario a 6 lunghezze (52-58). Entra in scena anche Voigtmann che segna i primi 3 punti della partita, Coupain forza la conclusione e Melli completa la rimonta (58-58). Tre triple in meno di tre minuti, l’Olimpia getta la maschera svogliata e dimessa indossata per trenta minuti e indossa il miglior abito per chiudere la serata in bellezza.
Con 3 liberi Della Valle interrompe il digiuno bresciano ma la Germani non ha fatto i conti con il canadese dell’Ontario, Kevin Pangos, 8 punti nell’ultimo quarto e con capitan Melli che segna la quinta tripla di Milano e arrotonda il proprio score con un canestro dal campo e il libero aggiuntivo (71-67).
Massimo vantaggio della partita per l’Armani (74-69), Brescia sembra non averne più; non tanto sul piano fisico quanto su quello mentale. Troppo forte lo shock, l’Olimpia respinge i disordinati assalti di Brescia e vola con Voigtmann, che per tre quarti della gara si era fatto notare ai rimbalzi senza però riuscire a centrare il canestro.
Petrucelli non ci sta, è l’ultimo a voler alzare bandiera bianca e guida i suoi a uno strepitoso recupero quando ormai i giochi sembravano esser fatti. Il miglior giocatore di Brescia sbaglia però la tripla all’ultimo secondo e i campioni d’Italia portano a casa la prima vittoria della nuova stagione.
Finisce 78-77, Milano allunga l’imbattibilità casalinga ma c’è molto da lavorare nel cantiere milanese.
Il Forum intitolato a Cesare Rubini. Un minuto di silenzio in ricordo di Franco Casalini
Al Cesare Rubini Court – da oggi il parquet di Milano è intitolato ad uno dei più grandi personaggi della storia dello sport mondiale, che ha identificato, insieme al presidente Adolfo Bogoncelli, l’Olimpia per quasi trent’anni della propria esistenza – è stato ricordato Franco Casalini. Prima della palla a due è stato osservato un minuto di silenzio in memoria del grande allenatore dell’Olimpia campione d’Europa nel 1988, scomparso quest’estate a soli 70 anni di età. L’Armani ha deciso di giocare con un nastrino nero in segno di lutto.

Durante l’intervallo il presidente della Lega Basket, Umberto Gandini, ha consegnato lo stendardo tricolore e la coppa alla squadra milanese, campione d’Italia.