Un’Olimpia travolgente affonda Venezia e centra l’ottava vittoria

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Olimpia Venezia
OLIMPIA MILANO 93UMANA REYER VENEZIA 68
Melli 8, Ricci 8, Delaney 14, Shields 14, Hines 6, Rodriguez 2, Leoni, Rapetti, Biligha 6, Hall 9, Mitoglou 18, Datome 8Tonut 11, Phillip 8, Charalampopoulos 3, Brooks 2, Watt 7, Echodas, Daye 11, De Nicolao 6, Sanders 14, Mazzola 6, Cerella, Vitali
Allenatore: MessinaAllenatore: De Raffaele
Tiri liberi: 18/21 (86%)Tiri liberi: 9/14 (64%)
Tiri da 2: 18/29 (62%)Tiri da 2:10/29 (34%)
Tiri da 3: 13/23 (57%)Tiri da 3: 13/31 (42%)

Arbitri: Begnis, Grigioni, Noce

Parziali: 20-10;26-15;27-20; 20-23

L‘Olimpia vince una partita senza storia, condotta sin dalla prima palla a due. Il divario con la Reyer Venezia è stato netto, i veneti sono ancora un laboratorio in costruzione e oggi hanno trovato sulla loro strada una corazzata che non conosce battute d’arresto. Dopo la sconfitta in Supercoppa contro la Virtus, Milano ottiene l’ottava vittoria consecutiva – 4 in Eurolega, altrettante in campionato – a dimostrazione di come la squadra abbia ormai assimilato i dettami dell’allenatore.

Messina lascia a riposo Grant e Tarczewski, prima apparizione in campionato per Kyle Hines. Troy Daniels è sulla via del recupero, assente anche Davide Alviti che ha subito un risentimento muscolare ai flessori della gamba destra e Moraschini, alle prese con i sintomi influenzati.

Pippo Ricci apre le danze con una tripla, seguito a ruota da Shields (6-0). Milano è in grande fiducia, Messina fa ruotare la rosa e dalla panchina è ottimo l’apporto di Biligha – che in laguna ha vinto la Fiba Europe Cup nel 2018 e lo scudetto nel 2019 – autore di 4 punti.

Paul Biligha. Foto:olimpiamilano

Gara mai in discussione, l’Olimpia conduce dall’inizio

L’Olimpia gestisce la gara (15-5 al 8′) senza strafare in attacco ma applicando la consueta pressione in difesa. Nel secondo quarto la musica non cambia. Milano piazza un parziale di 7-0 (27-10) e tocca il massimo vantaggio (+17). De Raffaele prova a cambiare le pedine ma le percentuali di Venezia al tiro sono pessime (2/10 da due, 3/10 dalla distanza, netto il divario anche al rimbalzo, 20-10) mentre l’Olimpia con Shields, Delaney e Mitoglou domina in lungo e in largo a allunga il vantaggio a +20 (37-17).

Milano è più dinamica, rapida e reattiva, gioca sul velluto forte di una fisionomia di squadra che rasenta la perfezione. Venezia è ancora alla ricerca di una precisa identità, ha cambiato molto e i meccanismi di gioco di De Raffaele, in particolare quelli difensivi, necessitano di tempo e applicazione prima di essere assecondati dal collettivo.

Milano domina ai rimbalzi, difende con ordine, è chirurgica al tiro

L’Olimpia va al riposo con 21 punti di margine (46-25), con Shields (9) e Delaney (8) migliori marcatori. Sull’altra sponda Daye e Sanders (4 punti ciascuno) non trovano spazi e i vari Tonut, Watt e De Nicolao sono coinvolti nel grigiore generale con Philipp e Sanders già gravati di tre falli.

Come in avvio di match Milano va a segno ancora con due triple firmate Melli e Shields e un tiro di Ricci fa volare l’Olimpia a + 26 (54-28). La Reyer si affida alla conclusione da tre punti per rallentare la fuga di Milano, che giganteggia ai rimbalzi e chiude tutti i varchi. La circolazione di palla dell’Olimpia è impressionante, tira con precisione chirurgica (62% da tre), lotta su ogni azione come se la gara fosse ancora in bilico.

Mitoglou in forma smagliante, bene Ricci, Delaney e Shields

Charalampopoulos, Watt e Brooks racimolano 12 punti in tre con Sanders che da solo ne fa 14 e così Milano senza trovare resistenza chiude il terzo quarto avanti di 28 (73-45). Mitoglou mette dentro il tiro dell’80-50 confermandosi anche stasera il giocatore più brillante dell’Olimpia (18 punti con 6/6 da due e 6 rimbalzi difensivi) con Delaney e Shields in grande spolvero mentre Rodriguez raccoglie solo 2 punti ma è il re degli assist (7). Nonostante la gara sia già in cassaforte dall’avvio di gara e un vantaggio che sale a 32 punti è lodevole la grinta e la determinazione che ogni componente della rosa milanese mostra in ogni momento della partita. Un comportamento che va oltre la mentalità vincente e denota un attaccamento alla maglia encomiabile.

Nel finale la Reyer prova a contenere i margini della sconfitta con Tonut e Daye ma per De Raffaele la sera è lunga e c’è molto da lavorare. a 4′ dall’ultimo fischio della sirena Messina fa esordire in serie A il 17enne Leoni e poco dopo entra anche Rapetti. In casa Olimpia è festa per tutti.

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