Una lettera indirizzata al Prefetto, al Sindaco di Milano e ai responsabili di Città Metropolitana per chiedere la rimozione dei sigilli dai cantieri per la realizzazione del ponte ciclopedonale, il collaudo dell’opera a scavalco della Val Tidone e la conseguente possibilità di attraversare l’ex statale.
Questo il tentativo del vice sindaco Ettore Fusco che ha giocato un’ultima carta per ottenere il completamento di un’infrastruttura viabilistica attesa da sette lunghi anni ed oggi costretta ad un nuovo stop.
“Mi rendo conto che a seguito delle ipotesi mosse dai Carabinieri circa un presunto smaltimento illecito di fresato d’asfalto nell’area del ponte, i lavori abbiano dovuto subire un nuovo stop – spiega Fusco – ciò nonostante mi preme sottolineare che l’uso dello stesso non pregiudicherebbe in alcun modo le indagini in corso e le eventuali analisi dei terreni circostanti. Chiedo pertanto che Città Metropolitana proceda nel più breve tempo al collaudo del sovrappasso e conceda ai cittadini di Opera il diritto di beneficiare di un’infrastruttura indispensabile per l’attraversamento della direttrice in sicurezza”.
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