Il nostro Paese sta scivolando verso un pericoloso crinale. Povertà e analfabetismo sono in forte crescita e ci ributtano indietro di decenni.
Nel Meridione d’Italia – evidenzia l’Istat – le persone povere sono 195mila in più rispetto al 2020. Al Sud si confermano le più elevate incidenze di povertà (in crescita dall’11,1%).
Il 7.5% delle famiglie italiane vive in uno stato di assoluta povertà; sono 5,6 milioni i cittadini in gravi difficoltà. Le persone che vivono da sole, stanno ancora peggio delle famiglie (8,8%). La situazione già grave è in via di peggioramento, a causa dell’inflazione che erode ulteriormente i redditi minimali di chi è povero.
In una situazione di per sé drammatica per milioni di persone, c’è chi vorrebbe abolire il reddito di cittadinanza che, lungi dall’essere una misura perfetta, risulta fondamentale per milioni di famiglie. Togliere di mezzo il reddito di cittadinanza, vorrebbe dire aggiungere ai 5.6 milioni attuali, qualche altro milione di famiglie che versano in gravi difficoltà.
Solo un forte intervento dello Stato, capace di creare nuovi posti di lavoro, può diminuire la disoccupazione che è al di sopra del 10%, e aumentare i redditi dei cittadini. Purtroppo, tutte le nuove tecnologie adottate nelle aziende e negli uffici tendono a diminuire i posti di lavoro. È il caso delle banche che ….
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