“Medicina personalizzata” per chi è affetto da tumore al pancreas

Livia Archibugi ha ricevuto il Premio L'Oréal-Unesco “Per le donne e la Scienza” per la sua ricerca.

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Tutte le premiate del Premio L’Oréal-UNESCO “Per le Donne e la Scienza”: oltre a Livia Archibugi, Lorena Baranda Pellejero, Natalia Bruno, Ornella Juliana Piccinni, Elisa Pellegrini, Letizia De Chiara.
Tutte le premiate del Premio L’Oréal-UNESCO “Per le Donne e la Scienza”: oltre a Livia Archibugi, Lorena Baranda Pellejero, Natalia Bruno, Ornella Juliana Piccinni, Elisa Pellegrini, Letizia De Chiara.

Individuare cure personalizzate per ciascun paziente con tumore al pancreas, identificando la chemioterapia più adatta che offra maggiori possibilità di sconfiggere la malattia. È un delicato campo d’indagine quello che sta analizzando Livia Archibugi, che ha ricevuto il premio l’Oréal-Unesco “Per le donne e la Scienza” alla presenza della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.

La dottoressa Archibugi sta lavorando al progetto “Tumore del pancreas: a caccia di meccanismi molecolari che predìcano la risposta alla chemioterapia” presso il Centro di Ricerca Clinica e Traslazionale sul Pancreas, Unità di Endoscopia Biliopancreatica ed Ecoendoscopia dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

Il premio, giunto alla 19° edizione, ha visto l’assegnazione di sei borse di studio del valore di 20.000 euro ciascuna. La giuria è stata presieduta dalla professoressa Lucia Votano, Dirigente di Ricerca emerita dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Tumore al pancreas: la seconda forma di cancro per mortalità

Obiettivo della ricerca è quello di trovare il farmaco giusto per ogni paziente e raggiungere la cosiddetta “medicina personalizzata” per la cura del tumore al pancreas, la seconda forma di cancro per mortalità a livello mondiale, con circa 500mila casi diagnosticati ogni anno e una sopravvivenza a 5 anni solamente del 9%.

Archibugi proverà a fornire risposte studiando il profilo molecolare a livello di RNA (molecola implicata in diversi ruoli di codifica, decodifica, regolazione ed espressione dei geni) di questo tipo di tumori al momento della diagnosi e dopo chemioterapia, per verificare come questo si associ alla risposta alla chemioterapia e alla sopravvivenza in generale e come possa modificarsi sotto la spinta della terapia antitumorale, magari aiutando a predire quando è il momento di cambiare farmaco.

Lo studio dell’RNA consente di dividere dal punto di vista molecolare i tumori al pancreas in due tipi: il sottotipo classico e il sottotipo basale, con diversa aggressività e risposta alla chemioterapia.

Studi preliminari condotti dalla dottoressa Archibugi al San Raffaele hanno mostrato come sia possibile ottenere un profilo molecolare del cancro mediante una biopsia condotta in maniera mini-invasiva con ecoendoscopia, e sembra esistere una relazione tra la risposta terapeutica e questa specie di “carta d’identità molecolare” del tumore.

A tal fine, la ricercatrice si servirà di tecniche di sequenziamento dell’RNA del tessuto tumorale prelevato ai pazienti con questa diagnosi per identificare marcatori in grado di anticipare la risposta alla chemioterapia, con lo scopo di indirizzare i pazienti oncologici verso trattamenti migliori.

Livia Archibugi

Livia Archibugi, PhD student presso Università Vita-Salute San Raffaele

Livia Archibugi si è laureata in Medicina e Chirurgia alla Sapienza di Roma con 110 e lode. Nel 2018 ha conseguito la specializzazione in Gastroenterologia (70 su 70 e lode) con una tesi clinica sui tumori del pancreas e ha proseguito la sua attività di ricerca all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dove sta concludendo il dottorato internazionale in medicina molecolare. 

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