Primi verdetti per la questione degli “appalti sospetti” nei Comuni di Vidigulfo e Miradolo, per i quali all’inizio del 2018 erano scattate le misure cautelari per sei funzionari coinvolti nella gestione delle procedure di gara, accusati di concorso nel reato di turbativa d’asta per aver alterato, secondo la Procura di Pavia, il regolare svolgimento di alcune gare per l’affidamento di contratti pubblici svoltesi tra il 2014 e il 2016.
Lo scorso 27 ottobre, il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Pavia dott. Fabio Lambertucci ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste” per Piero Angelo Riffaldi, dipendente del comune di Pieve Emanuele, per Carmelo Salvo, dipendente del comune di Vidigulfo, per Orazio Pacella, dipendente del comune di Miradolo, oltre che per altri due funzionari che avevano parimenti ricoperto la carica di componenti delle commissioni di gara, ing. Cristian Leone e dott. Filippo Castagnola.
L’inchiesta era stata condotta dalla Guardia di Finanza di Pavia e aveva riguardato l’affidamento degli appalti del servizio raccolta e smaltimento rifiuti dei Comuni di Vidigulfo e Miradolo, la ristrutturazione delle strade comunali e la concessione della gestione della farmacia comunale a Vidigulfo.
La pronuncia del GUP ha sorpreso un po’ tutti, non solo perché si dava per scontato il rinvio a giudizio dopo che erano state applicate misure cautelari quali il divieto o l’obbligo di dimora a carico dei cinque funzionari, ma soprattutto per il fatto che la formula di proscioglimento “il fatto non sussiste” significa, in pratica, una totale estraneità ai fatti contestati
Prosegue invece il processo a carico dell’allora responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Vidigulfo ing. Arturo Guadagnolo, la cui posizione era stata stralciata rispetto a quella dei coindagati ora prosciolti per il quale il Pubblico Ministero dott. Paolo Mazza aveva disposto il giudizio immediato. Il dibattimento durato un anno circa si era concluso lo scorso febbraio appena in tempo prima della diffusione dell’epidemia del Covid-19 e la sentenza è attesa per il prossimo 14 dicembre, data fissata dal Giudice dott.ssa Sofia Caruso per le arringhe dei difensori.