Il progetto per il completamento del Canale Navigabile Milano – Cremona Po’ è tornato di attualità. Nell’ambito di questo servizio pubblichiamo l’articolo apparso sul numero 13 de L’Eco Magazine del 2019 per dare ai nostri lettori una visione storica del “grande disegno” pensato oltre 100 anni fa, da antenati lungimiranti.
La costruzione dell’opera, ora ferma a Pizzighettone iniziò negli anni ’30. Con alterne vicende i lavori andarono avanti; subirono un fermo nel corso dell’ultimo conflitto mondiale. Ripresero nel periodo post bellico e andarono avanti fino alla fine degli anni’70.
Nel corso degli ultimi 40 anni, il progetto è caduto nell’oblio; la nostra testata è una delle poche che ha sempre mantenuto viva l’idea di portare “il mare a Milano”. Dopo anni di inattività, qual è la novità? Si chiama Recovery, il grande piano di ricostruzione finanziato dall’Ue.
Nella commissione Territorio della Regione Lombardia, si è discusso fattivamente della possibilità di costruire il tratto Pizzighettone – Milano.
Un collega ha scritto: Ora o mai più, per affermare che l’occasione Recovery è irripetibile. Bisogna approfittare di questa opportunità per realizzare l’autostrada d’acqua al servizio dell’intera Regione Lombardia. Abbiamo la possibilità concreta di decongestionare il traffico stradale delle statali, S.S. Paullese, via Emilia, Rivoltana e Cassanese.
La grande opera del Canale dovrebbe prevedere anche lavori per rendere navigabili i fondali del Po’, che non è percorribile tutto l’anno, pienamente compatibili con la navigazione.
La navigazione fluviale si è rivelata anche un buon affare, come dimostrano i dati di bilancio, che hanno consentito l’ampliamento del piazzale ferroviario, che è stato potenziato con l’aggiunta di tre nuovi binari.
Roberto Fronzuti
L’opera “Milano-Cremona-Po” sarebbe in grado di ridurre sensibilmente il traffico veicolare
“Un’autostrada” d’acqua per salvare l’ambiente
Dopo l’interessamento della Comunità europea all’opera di com-pletamento della costruzione del Canale navigabile Milano – Cremona – Po, i fautori del progetto vivono momenti di attesa. Frattanto si è accesso il dibattito sull’ambientalismo, amplificato dall’azione della ragazzina svedese. Greta Thunberg.
Viene spontaneo commentare: era ora che i cittadini di tutto il mondo aprissero gli occhi sui danni che l’uomo ha arrecato al Pianeta. Il fatto che sia una giovanissima ad aver scosso le coscienze di noi tutti è ancora più meritorio. Sapere che le nuove generazioni sono sensibili ai problemi ecologici, fa ben sperare per il futuro. In Lombardia, a Milano e in provincia, il completamento del Canale navigabile porterebbe enormi vantaggi da un punto di vista economico, ma anche in fatto di qualità della vita.
L‘“autostrada” d’acqua Milano – Cremona – Po – mare Adriatico consentirebbe una diminuzione sostanziale del traffico stradale, maggiore responsabile della nube tos-sica, che stanzia stabilmente sulla Lombardia, durante tutte le stagioni dell’anno. Così stando le cose non si comprende perché un’opera così importante, “rimanga al palo”. Non si capisce perché si sia spento completamente il dibattito su questo importante tema. Se il lettore dovesse fare una ricerca su Google sull’argomento, troverà – come interventi recenti – solo il nostro articolo dal titolo “l’Ue vuole il Canale navigabile Milano-Cremona-Po” del 17 febbraio 2018; l’argomento, a nostro avviso di decisiva importanza, sembra che non abbia interesse per i nostri governanti…
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