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Retata al campo nomadi di via Bonfadini

Granelli: “Questo intervento conferma la linea che dal 2012 il Comune di Milano sta perseguendo con la chiusura dei campi rom”.

La Polizia locale di Milano, nelle prime ore della mattinata di lunedì 5 giugno, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha dato esecuzione a 10 ordinanze di applicazione di misure cautelari, emesse dal Tribunale di Milano nei confronti di altrettanti indagati. In particolare, 7 persone sono destinatarie della misura della custodia cautelare in carcere, 3 del divieto di dimora nel Comune di Milano. Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dal Procuratore aggiunto Laura Pedio e dal Sostituto procuratore Andrea Fraioli che si è sviluppata mediante investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio.

L’attività d’indagine trae origine dal rinvenimento di numerose carcasse di vetture abbandonate lungo il tratto terminale di via Bonfadini a Milano, dalle quali erano state asportate parti quali motori, pneumatici, interni e pezzi della carrozzeria di veicoli proventi di furto.

La gravità indiziaria, conseguita sul piano cautelare attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato l’assetto e l’operatività di un’associazione a delinquere dedita a un ampio ed eterogeneo novero di attività delittuose, comprendente il furto di veicoli (automobili e ciclomotori), la loro ricettazione e la combustione illecita di rifiuti, consistenti in pezzi smontati dai medesimi veicoli.

Nello stesso contesto spazio-temporale, peraltro, è stata riconosciuta come operativa anche una seconda associazione per delinquere, questa volta finalizzata al traffico di stupefacenti, che vedrebbe quali referenti tre dei soggetti oggi indagati, di cui due ritenuti responsabili anche di uno dei delitti, scopo della prima associazione.

L’attività di indagine ha permesso di ottenere numerosi elementi che conducono a ritenere in essere un’attività sistematica di furti di veicoli e conseguente trasporto degli stessi presso il campo nomadi di via Bonfadini, il loro smontaggio e il successivo impiego per molteplici alternativi scopi: la rivendita delle componenti del veicolo sul mercato oppure l’innesto delle stesse su veicoli incidentati dello stesso modello al fine di farli apparire regolarmente riparati, oppure la sostituzione del veicolo incidentato con quello rubato, previa sostruzione della targa.

A tutto ciò deve aggiungersi che i rifiuti derivanti da questa attività – comprendenti componenti interne ed esterne dei veicoli e altri materiali di plastica e polistirolo – risultano essere stati dati alle fiamme in più occasioni, con conseguente integrazione dell’ipotesi di reato di combustione illecita di rifiuti di cui all’art. 256-bis D. lgs. 152/2006.

Infine, le stesse videoriprese impiegate dalla Polizia locale hanno fatto emergere, nel medesimo contesto, anche un’attività di spaccio di sostanza stupefacenti del tipo cocaina e hashish, anch’essa commessa in modo organizzato. 

“Complimenti alla Polizia Locale di Milano e grazie all’Autorità giudiziaria che ha effettuato questa mattina un’operazione importante per il rispetto della legalità a Milano, il contrasto ai reati di furti di auto e di spaccio di droga – dichiara l’assessore Granelli – Questo intervento conferma la linea che dal 2012 il Comune di Milano sta perseguendo con la chiusura dei campi rom, che siano essi autorizzati o abusivi. Ormai ne sono stati chiusi più di 12. Il campo di via Bonfadini è stato realizzato dal Comune nel 1987 con famiglie presenti a Milano dagli anni 60, rom abruzzesi, circa 120 persone. Il modello del campo non aiuta l’integrazione e purtroppo favorisce l’illegalità. Per questo noi siamo per chiudere questi luoghi, perseguire chi commette e vive di reati, permettere a chi vuole costruirsi un percorso di integrazione di farlo nella legalità”

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