Sono state rinviati a giudizio dal Gup di Milano Anna Magelli per il deragliamento ferroviario del 25 gennaio scorso a Pioltello.
Il deragliamento del treno Cremona-Milano Porta Garibaldi, che ebbe grande copertura mediatica, provocò la morte di tre persone e il ferimento di altre decine.
Tra le persone rinviate a giudizio c’è Maurizio Gentile, commissario straordinario per la messa in sicurezza della A24 e A25 e la stessa Rfi che è imputata grazie alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.
Gli altri imputati sono: Andrea Guerini, responsabile della Linea Sud della Direzione Territoriale Produzione (DTP) di Milano, Marco Albanesi, Responsabile dell’Unità di Brescia, Vincenzo Macello, Direttore della Direzione Territoriale Produzione (DTP) di Milano, Moreno Bucciantini, ex capo reparto Programmazione e Controllo dell’Unità Territoriale Linee Sud di Rfi, Ivo Rebai, Professional Senior responsabile della Struttura Operativa Ingegneria della Direzione Territoriale Produzione (DTP), Umberto Lebruto, Direttore della Direzione Produzione di Rfi e Marco Gallini, Dirigente della struttura Organizzativa di Rete Ferroviaria Italiana.
Gli imputati sono accusati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e violazione delle normative sulla sicurezza. L’incidente, infatti, sarebbe stato causato da uno “spezzone di rotaia” di 23 centimetri inserito per risolvere per non dover affrontare i più onerosi costi che una corretta manutenzione avrebbe comportato.
La prima udienza del procedimento si terrà il prossimo 12 ottobre.
Cosa significa “rinvio a giudizio”?
Il rinvio a giudizio, presente in due dei cinque riti alternativi nella giustizia italiana, segna il termine dell’udienza preliminare. Viene formulata dal Pubblico Ministero quando il Giudice dell’udienza preliminare ritiene che sono stati raccolti tutti gli elementi per una precisa della imputazione.
In questo caso, per esempio, dopo il momento del reato si è proceduto con udienza preliminare, il risultato poteva essere “non luogo a procedere” o, come in questo caso, “rinvio a giudizio”. Da questo momento gli imputati conoscono esattamente i capi d’accusa e quindi preparare la difesa con i loro avvocati.
Il prossimo passo è dunque il processo vero e proprio, per meglio dire il dibattimento, con i suoi tre gradi di giudizio (primo grado, appello e, eventualmente, cassazione).
Foto di copertina: Ekaterina Bolovtsova