Sono sei i provvedimenti di Divieto di accesso alle aree urbane che hanno interessato in tre casi intere linee metropolitane: in un caso la linea rossa, in un secondo le linee verde, gialla e rossa e, in un altro, la linea gialla.

I primi due provvedimenti sono stati emessi, lo scorso 18 giugno, a carico di due donne residenti nel campo nomadi di Cascina Gobba, che frequentavano la rete metropolitana di Milano chiedendo insistenti offerte di denaro, comportamenti che spesso vengono tenuti per distrarre i viaggiatori al fine di derubarli.

Analogo provvedimento è stato emesso a carico di un uomo italiano di 43 anni, già destinatario del foglio di via dal comune di San Donato Milanese presso cui si recava per acquistare droga nel vicino Boschetto di Rogoredo, che è stato colto più volte a chiedere dazioni di denaro  ai viaggiatori in transito con fare molesto e insistente sulla linea “gialla” MM3 che avrebbe utilizzato per acquistare eroina proprio alla fermata capolinea: per lui scatta l’inibizione dall’intera linea MM3 per dodici mesi.

Altri tre daspo urbano per dodici mesi sono stati irrogati a carico di tre donne di origine rom, con numerosi precedenti per furto aggravato, che non potranno più accedere alla stazione metropolitana “Duomo” né gravitare nelle immediate vicinanze degli accessi di superficie, circostanza che impedisce quindi loro di frequentare buona parte di piazza Duomo.

È questo il frutto dell’intensa attività di prevenzione disposta dal Questore di Milano  nella rete metropolitana cittadina, svolta in sinergia dalla Polmetro e dagli specialisti di Misure di Prevezione personali della Divisione Anticrimine i quali, a seguito dei frequenti servizi di controllo straordinari effettuati nel mese di giugno,  hanno allontanato per 48 ore  dalla rete metropolitana circa cinquanta persone che, a vario titolo, hanno tenuto condotte che impediscono la libera fruizione dell’infrastruttura di trasporto.

Al fine di diffondere una vera e propria cultura della “sicurezza partecipata” e coinvolgere quanti più soggetti a contribuire al mantenimento dell’ordine la sicurezza pubblica, nell’iniziativa di prevenzione è stato conivolto anche il servizio di sicurezza dell’Azienda Trasporti Milanesi che ha messo a disposizione alcuni suoi addetti alla Security.

Il Daspo urbano

Il Daspo urbano è una misura introdotta con il decreto Minniti del 2017 e modificata, poi, con i decreti sicurezza del 2018 e del 2020.

Il termine deriva dall’acronimo di Divieto di accedere alle manifestazioni sportive e quello “urbano” è un’estensione del concetto.

Il Daspo urbano (d.l. 14 /2017) comporta, in sostanza, l’allontanamento di qualunque soggetto che mette in atto una “condotta molesta” da particolari luoghi (pubblici esercizi o i locali di pubblico trattenimento, scuole, mezzi pubblici e molti altri). Questa condotta deve essere accertata da un agente delle forze dell’ordine che rilascia, oltre ad una sanzione, un ordine di allontanamento (da 6 mesi a due anni) che deve essere eseguito nell’arco delle 48 ore.

La legge è tutt’altro che banale e prevede molte casistiche particolari come l’occupazione di immobili, il decoro di particolari luoghi e il contrasto di attività di spaccio all’interno o in prossimità di locali pubblici o aperti al pubblico.


Foto di copertina: Davide Santillo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui