All’età di 93 anni è mancato il mio amico Carmelo Paparazzo. Calabrese di origine, Carmelo aveva conservato, nel corso della sua lunga esistenza, l’orgoglio della propria terra. Persona semplice, Carmelo aveva la consapevolezza di fondare le proprie origini in una grande civiltà. Don Luigi, il parroco di via Di Vittorio, ha pronunciato una toccante omelia, ponendo in rilievo come per Carmelo le “radici” fossero importanti. Ma c’è un altro aspetto della sua personalità che ho sempre ammirato; il senso dell’amicizia. L’amicizia, come elemento fondante della sua esistenza.
Da un po’ di tempo non lo vedevo più in giro per via Di Vittorio; quando ci incontravamo mi diceva sempre di voler ritornare al mio paese, rivedere i luoghi, ma anzitutto la terrazza che lui mi aveva costruito oltre 40 anni prima. Ho il rimpianto di non aver fatto questo viaggio sentimentale con Carmelo; sarebbe stato appagante. Il giorno del funerale di Carmelo, nella chiesa ricolma di persone venute a dargli l’ultimo saluto, c’era suo nipote Federico, inconsolabile, che continuava a piangere. C’era il figlio Domenico (Mimmo) e la moglie Paola. Carmelo non è più fra noi, ma ha lasciato una grande eredità: una bellissima famiglia. Sono certo che i tantissimi amici e conoscenti conserveranno il suo ricordo di persona sempre gioviale e sorridente.
Roberto Fronzuti
Articolo pubblicato sul tabloid L’Eco di Milano e Provincia • Consulta il nostro archivio