Luci a San Siro non se ne accenderanno più. La chiosa finale della celebre canzone di Roberto Vecchioni è ormai prossima a trovare un fondo di verità. La lunga querelle che va avanti da tanto, troppo tempo, e che tiene in ansia le tifoserie di Inter e Milan sembra infatti essere giunta a un punto di svolta: l’idea di giocare a San Siro si avvia al tramonto.
La Maura è l’area indicata dal Milan per il nuovo impianto
Durante l’incontro svoltosi questa mattina a Palazzo Marino tra il sindaco Giuseppe Sala e le due società, la delegazione rossonera ha formalmente comunicato di aver individuato nell’area dell’ex ippodromo La Maura la sede deputata alla realizzazione del nuovo stadio.
Una dichiarazione ufficiale, una mossa che spariglia le carte, considerato che ad oggi l’idea sulla quale si stava lavorando era quella di proseguire a condividere San Siro. La nuova proprietà rossonera al cui vertice siede Jerry Cardinale – fondatore di Red Bird, la società di gestione degli investimenti costituita a New York nel 2014 – ha così messo sul tavolo una proposta concreta che ha irritato non poco Steven Zang, numero uno dell’Inter.
Sala: “San Siro non interessa più a nessuno”
Il primo cittadino di Milano non usa mezze parole, dichiarando che dall’incontro sono emersi segnali chiari. “San Siro non lo vuole più nessuno”. Sala non ha nascosto il proprio disappunto, dicendo di essere “amareggiato, da cittadino e da tifoso” ma non si è detto sorpreso. Del resto, segnali di tangibile interesse verso l’impianto milanese non sono mai venuti fuori.
Nel corso di questi mesi si sono rincorse voci, i rapporti tra le due società si sono logorati fino a deteriorarsi. Se vi fosse stato un reale e concreto interesse verso l’impianto esistente i tempi per una decisione non si sarebbero protratti così a lungo.
Accantonata l’idea di fare un restylyng del vecchio stadio adesso emerge con maggior chiarezza quello che in realtà era – ed è – un desiderio mai sopito: uno stadio di proprietà per ogni singolo club, sulla scia di quanto realizzato dalle principali – ma non solo – squadre europee. Stadi moderni e funzionali, palcoscenici accoglienti, strutture polivalenti dove troverebbero spazi musei per esporre i trofei e raccontare la storia dei club, ristoranti, aree gioco per bambini.
Un business appetitoso ma che richiede investimenti ingenti per la realizzazione delle opere. Sicuramente l’analisi costi-benefici sarà stata ben ponderata, quel che lascia perplessi nel panorama calcistico nostrano è l’estrema volatilità delle cariche societarie, i passaggi di interi pacchetti azionari nell’arco di pochi anni che priva i club di ancoraggi solidi e proprietà stabili.
A San Siro solo insieme, altrimenti l’Inter ha pronto il piano B
Al termine dell’incontro il presidente del Milan, Paolo Scaroni, è sfilato via senza rilasciare dichiarazioni. Chi ha parlato è invece Alessandro Antonello, amministratore delegato corporate dell’Inter.
“Per quanto ci riguarda l’opzione principale rimane lo stadio di San Siro insieme al Milan – ha detto Antonello – ma oggi il club rossonero ha comunicato che c’è un interesse forte sull’area de ‘La Maura’. Questo richiederà alcune settimane di analisi da parte loro, poi ci rivedremo per capire se il progetto sarà effettivamente oggetto di sviluppo oppure se tornerà in auge il disegno originario”.
Antonello ha aggiunto che “l’Inter in questi anni ha sempre lavorato in maniera molto coerente e determinata sull’ipotesi San Siro, qualora ci dovesse essere la decisione del Milan di opzionare un’altra area, però, non ci faremo trovare impreparati: anche noi abbiamo un piano alternativo”.
Le decisioni assunte dalla Giunta e dal Consiglio Comunale alla fine del Dibattito pubblico erano state fatte proprie dall’Inter, un messaggio chiaro quello di Antonello, che ha ribadito come “in merito a quei quattro-cinque punti indicati dalle istituzioni cittadine la società si è sempre detta pronta a ottemperare alle richieste”, ma tutto questo, oggi, sembra decadere, visto che si va verso due percorsi separati.
L’ad nerazzurro ha fatto chiarezza anche su un altro punto: a San Siro si va insieme, altrimenti ognuno per la propria strada. In altre parole, l’Inter non accetterà di giocare da sola nell’impianto esistente.
L’eventuale area destinata ad accogliere il nuovo stadio nerazzurro è stata individuata. Antonello non ha fornito indicazioni, quel che è certo è che l’impianto non sorgerà in città.
“Le area disponibili a Milano sono molto limitate – ha concluso Antonello – tutte le alternative già ipotizzate (Sesto) e quelle in corso di valutazione sono nelle aree limitrofe alla città”.
Insorgono i residenti dei quartieri intorno a San Siro
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, appena venuti a conoscenza che l’area dell’ex ippodromo potrebbe accogliere il nuovo stadio del Milan i residenti delle zone interessate si sono detti pronti a una mobilitazione per opporsi al nuovo progetto. È stato infatti annunciato per giovedì un presidio di protesta all’esterno della struttura e altre iniziative sono in cantiere.