La nortizia era attesa e ne avevamo parlato settimana scorsa, oggi il Comune di Milano ha ufficializzato dando il via libera al nuovo stadio di San Siro.

La Giunta “ha deciso di confermare la dichiarazione di pubblico interesse sulla proposta relativa allo Stadio di Milano presentata dalle Società calcistiche Milan A.C. S.p.A. e Internazionale F.C. S.p.A”.

L’ok è arrivato dopo l’accettazione da parte delle due società delle condizioni fissate dal primo cittadino nel corso del precedente incontro, vincoli che resteranno necessari per ottenere i successivi atti di assenso sul progetto.

I vincoli

Adeguamento dell’indice di edificabilità territoriale a quello massimo previsto dalla Norma del Piano di governo del territorio approvato con riferimento alla Grande funzione urbana ‘San Siro’, pari a 0,35 m2/m2;

Riconfigurazione a distretto sportivo dell’area dove attualmente insiste il “Meazza” con ampia valorizzazione e incremento del verde.

Le concessioni di diritti volumetrici per sviluppi urbanistici accessori allo stadio non deroghino a quanto consentito dal PGT vigente.

Il nuovo stadio di San Siro non sarà pronto prima del 2027

Adesso Inter e Milan dovranno indicare il progetto vincitore tra gli Anelli del Consorzio Manica Sportium e la Cattedrale di Populous.

Il nuovo Meazza non sarà comunque pronto prima del 2027 e l’area edificabile dovrebbe essere quella dell’attuale parcheggio dello stadio. 

San Siro Stadio
Consorzio Manica Sportium
Populous

Gli ambientalisti chiedono un dibattito pubblico o un referendum

L’attuale impianto è destinato a essere demolito e da più parti si invoca un referendum per evitare la distruzione della Scala del calcio, che nel 2026 compirà 100 anni. Il primo a caldeggiare questa ipotesi è Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde, che siede in Consiglio comunale. Pochi giorni fa dalle colonne del quotidiano Il Giornale, Monguzzi ha criticato fortemente questa scelta.

“Il sindaco Sala su San Siro sbaglia. Si può ristrutturare il Meazza senza consumare il pratone e non possiamo dare un quartiere in mano a fondi speculativi. Il sindaco è un galantuomo, non penso che consentirebbe l’affidamento, anzi, il regalo di un pezzo di Milano a privati senza che gli eletti ne possano discutere. Tutti i sondaggi dicono che i milanesi vogliono conservare il Meazza, ci sarà un dibattito pubblico o un referendum”.

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