Il sindaco di Milano Beppe Sala ha incontrato questa mattina il presidente del Milan, Paolo Scaroni, e il Ceo dell’Inter, Alessandro Antonello per fare il punto, o meglio definire i principi, sul prossimo futuro del principale stadio di Milano.
“Questa mattina – ha dichiarato Sala – ho incontrato a Palazzo Marino i rappresentanti delle società F.C. Internazionale e A.C. Milan. Alle squadre ho rappresentato la posizione del Comune di Milano. I prerequisiti fondamentali per poter passare alla fase esecutiva del progetto stadio sono tre.
Il Sindaco ha individuato tre punti chiave verso i quali le società si sono dichiarate d’accordo.
1 – Rispetto dei parametri
Il primo è che il nuovo stadio dovrà sostanzialmente rispettare le linee e i volumi contenuti nello studio di fattibilità che è già stato presentato all’Amministrazione.
2 – Riconversione
Il secondo punto chiede una riconversione dell’area dell’attuale San Siro al fine di sviluppare il progetto del distretto dello sport e entertainment, in un contesto verde (anche in questo caso come da dossier già presentato). A prescindere dal timing di realizzazione del nuovo stadio, la cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali 2026 si svolgerà nell’attuale impianto, come tributo alla sua gloriosa storia.
3 – Volumetrie
Infine, terzo e ultimo punto, che le concessioni di diritti volumetrici per sviluppi urbanistici accessori allo stadio non deroghino a quanto consentito dal PGT vigente.
Qual è il vero futuro per San Siro?
L’unica cosa certa è che non si farà niente fino alla conclusione delle Olimpiadi del 2026, da qui a quella data vedremo il susseguirsi di idee, progetti e revisioni perché ci sono problemi oggettivi di quello che sappiamo riguardo alla riqualificazione dell’area (chi i due progetti) rispetto alle dichiarazioni odierne di Sala.
Anche il nodo del vecchio impianto è ancora da sciogliere: il “vincolo storico” chiesto dal associazione Gruppo Verde San Siro non si è mai concretizzato e questo è un aspetto cruciale per capire quale sarà il futuro di tutta l’area.
Inutile dire che appare complicato coniugare le dichiarazioni di Sala, soprattutto sulle volumetrie e sulle superfici verdi, se il Meazza dovesse essere conservato anche parzialmente … a meno di trasformare il vecchio impianto in un gigantesco Bosco verticale. Ma qui lasciamo alla fantasia degli architetti.
Foto di copertina: Bechir Kaddech