
“Un’esperienza toccante e drammatica”. È quanto ha dichiarato Antonino La Lumia, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano uscendo dal carcere di San Vittore. Una delegazione di avvocati e di esponenti politici ha varcato ieri il portone della casa circondariale e il quadro che è emerso è ben più grave di quello che si può percepire dall’esterno.
Il tasso di sovraffollamento è pari al 224%
San Vittore è l’istituto di pena con il più alto indice di sovraffollamento in Italia. Attualmente vi si trovano 1.007 detenuti, a fronte di una capienza effettiva di 450. L’età media dei reclusi è di circa 40 anni ma si registra un aumento dei giovani sotto i 25 anni.
Più che emergenziale, quella del principale carcere di Milano è una situazione drammatica, simbolo del collasso di un sistema dove dinanzi ai problemi che si protraggono da decenni la classe politica ha fatto spallucce.

San Vittore, emergenza da affrontare subito
“Si deve dare atto al governo che ha fatto un primo passo verso una rigenerazione del sistema carcerario – ha detto la Lumia – che però non si può fermare a misure programmatiche o a provvedimenti spalmati nel tempo. Le emergenze vanno affrontate con misure immediate.
“Sono ‘rispettati’ formalmente i tre metri quadrati per cella ma la popolazione carceraria è in grande aumento. Colpisce il fatto che circa il 75% dei detenuti siano stranieri e questo comporta delle criticità e delle difficoltà di convivenza. C’è da apprezzare lo straordinario impegno degli operatori penitenziari perché non è facile gestire situazioni drammatiche che determinano oggettive difficoltà nel controllo quotidiano dei detenuti”.

“Il Dl carceri è un primo passo ma da solo non basta”
“I numeri diffusi dal Garante nazionale parlano del 224% di sovraffollamento, quindi gli spazi non sono adeguati. Siano convinti che ci sia un’unica, vera emergenza che riguarda il numero di detenuti presenti nelle carceri italiane che va assolutamente ridotto”, ha detto Valentina Alberta, presidente della Camera penale di Milano.
“Le dipendenze certificate riguardano più del 60% dei detenuti – ha proseguito Alberta – il numero dei detenuti psichiatrici è impressionante (oltre 250 sono affetti da patologie afferenti la salute mentale).
Da questo punto di vista il supporto dei servizi sanitari è relativo, al contempo si pretende che tutte le problematiche vengano risolte all’interno dell’istituto di pena. L’operato di chi gestisce nelle perenne emergenza è apprezzabile, l’aumento di personale è una cosa opportuna e necessaria ma da solo non risolve il problema alla fonte”.
Previste mille nuove assunzioni nella Polizia Penitenziaria
Il senatore di Fratelli d’Italia, Sandro Sisler, vicepresidente della 2° Commissione Permanente Giustizia, ha annunciato che “il governo ha stanziato sei milioni di euro per la ristrutturazione di due bracci di San Vittore”, mentre sul fronte dell’aumento del personale l’anno prossimo è in calendario l’assunzione di mille nuove unità tra agenti e dirigenti della Polizia Penitenziaria.
Il problema della carenza di organico è un’altra delle emergenze che si protrae da anni, una lacuna che mina la stabilità dell’ordinamento e si ripercuote sul personale, chiamato a sovraccarichi di lavoro.
L’auspicio è che i nuovi assunti siano chiamati a svolgere le loro effettive mansioni e non destinati a colmare lacune nei vari dipartimenti e provveditorati, altrimenti la storia del serpente che si morde la coda non avrà mai fine e le criticità relative agli organici del personale civile e della polizia penitenziaria resteranno questioni irrisolte.