“Stiamo preparando un vincolo per tutelare il monumento. La demolizione dello stadio di San Siro è insensata. L’iter è già partito, a breve lo firmerà il direttore generale del ministero”.
Queste le parole del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Secondo Sgarbi infatti “un vincolo di tutela storico relazionale, articolo 10 del Codice dei beni culturali, che non riguarda l’età del monumento ma il suo valore simbolico, la sua importanza in quanto memoria storica per i tifosi, per Inter e Milan e per Milano”.
C’è, come molti hanno sottolineato, la questione delle deleghe ma Sgarbi è certo: “come sottosegretario posso dare un’indicazione politica che legittima l’azione di una sovrintendenza”.
Non solo Sgarbi, anche Malagò parla si San Siro
Alcuni giorni fa il numero 1 del Coni Giovanni Malagò, in occasione della visita della Commissione Cio a Milano per le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, ha dichiarato: “San Siro? Per i Giochi Invernali va bene se rimane questo impianto, ma è evidente che nel caso bisogna sistemare diverse cose che non sono in linea con le esigenze di una cerimonia di apertura delle Olimpiadi”.
Bisogna sottolineare che nella candidatura la cerimonia inaugurale è indicato San Siro. Che sia il “vecchio” Meazza o una nuova struttura nuovo non ha molta importanza ai fini della manifestazione olimpica, la capienza soprattutto. La cerimonia di chiusura e di apertura del Giochi Olimpici Invernali avrebbe bisogno di una struttura da 80mila spettatori, cifra che il nuovo progetto non soddisferebbe affatto (48-50mila previsti) ma che nemmeno il Meazza è in grado di raggiungere senza lavori di sistemazione (oggi è limitato a 75mila).