Giorno dopo giorno, il nostro sistema sanitario va verso lo sfascio totale. Ci vantiamo di essere una delle migliori sanità del mondo, ma non è cosi. La medicina di base non funziona e andrebbe radicalmente riformata. In Italia, per eseguire una semplice radiografia, bisogna rivolgersi a un ospedale o ai laboratori privati. In Germania, già negli anni ‘60, il medico della mutua eseguiva le radiografie presso il proprio studio, per fare in modo che il paziente si potesse presentare in ospedale per la cure del caso, con le radiografie alla mano. Una prassi così semplice, come quella tedesca, per noi sembra un’utopia.
In Italia, i compiti del medico di base andrebbero ridefiniti. Bisognerebbe alleggerire i nostri dottori, anzitutto della parte burocratica, lasciando loro più tempo per le visite dei pazienti. Quasi tutti i medici, si rifiutano di visitare i propri assistiti a domicilio, anche quando i loro pazienti sono in condizioni critiche; questo non va affatto bene. I “dottori” invitano i cosiddetti mutuati, a rivolgersi al pronto soccorso, quando si chiede loro di essere visitati a casa. Ed è qui che si apre l’annoso problema dei pronto soccorso, dove, anche per piccole problematiche di salute, si attendono giornate intere per le cure. Queste sono le ragioni che hanno portato i pronto soccorso verso il collasso.
Per allinearsi al livello di altri Paesi europei di riferimento, in Italia mancano all’appello 30.000 medici e 250.000 infermieri. Purtroppo, la situazione di sovraffollamento dei pronto soccorso, con i cittadini esasperati dalle lunghe attese, porta a una alterazione dello stato d’animo di chi ha bisogno di cure mediche, che – a torto- si rivoltano contro il personale dell’ospedale che, per le ragioni che abbamo spiegato, è sotto stress.
Nel 2021, nel nosocomio melegnanese, si sono verificate 31 aggressioni ai danni dei dipendenti dell’ospedale; nel 2022 si sono triplicate. La violenza va sempre condannata. Anche quando si ritiene di essere dalla parte della ragione, non bisogna mai comportarsi in modo incivile.
Quando un medico di base ha 2500 assistiti, è nella impossibilità di seguirli in modo adeguato. Lo Stato dovrebbe dare ai dottori due assistenti amministrativi e non uno, affinché il medico si possa dedicare realmente ai propri pazienti e non trascorrere il tempo a compilare le ricette; questo è il vero problema. Poi c’è la carenza di medici; questione che noi abbiamo denunciato anni orsono.
OSPEDALI PRIVATI, CONVENZIONATI
L’altra annosa questione -trattata recentemente da L’Eco- riguarda i tempi di attesa per eseguire, radiografie, ricoveri e visite specialistiche.
In passato, gli ospedali privati -convenzionati, rappresentavano un’alternativa, rispetto al “pubblico”, noto per i tempi di attesa troppo lunghi, per l’ottenimento delle prestazioni. Ai nostri giorni è saltata questa possibilità; anche nel privato, le attese sono diventate bibliche. Ma con un particolare non irrilevante; se si chiede una prestazione privata la si ottiene subito. E allora, dov’è l’inganno? La struttura privata – convenzionata, ha la disponibilità di tempo per erogare le prestazioni ai mutuati, ma non lo fa, perché vuole lucrare. Con le visite a pagamento. Alle strutture ospedaliere che pongono in essere questi comportamenti, lo Stato dovrebbe revocare il convenzionamento con il sistema sanitario nazionale.
Per eseguire una Tac o un’ecografia bisogna attendere almeno un anno. Per na mammografia anche due. Per una visita specialistica anche. E per un ricovero relativo a patologie, non urgenti, si arriva fino a tre anni. E che dire del disastroso funzionamento interno degli ospedali, là dove portano da firmare il “consenso” anche ai moribondi. Per non parlare dei pazienti svegliati alle 5 del mattino per eseguire il prelievo del sangue, quando si potrebbe eseguirlo in orari decenti. La verità è che il funzionamento degli ospedali andrebbe ripensato, in modo umano.
Per saperne di più, riguardo al loro cattivo funzionamento, consigliamo ai nostri lettori, il libro del prof. Alessandro Meluzzi, vademecum per il terzo millennio.
Roberto Frozuti
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