Perché poi, alla fine, in questo Paese le cose vanno sempre nella stessa maniera. È la patria del predicare bene e razzolare male. Un posto in cui gli idoli da cui prendere esempio sono alla fine gli unici che non lo seguono, l’esempio.
Tipo Giuseppe Conte: voce narrante della prima fase di pandemia, narratore di tragici avvenimenti che in diretta nazionale, in nome della salute e delle regole, ci invocava quasi in ginocchio di chiuderci in casa con le mascherine ben salde e di evitare assolutamente ogni tipo di assembramento. Proprio lui, poco tempo fa, ha tenuto un comizio davanti a migliaia di persone e probabilmente assorbito dal bagno di folla si è dimenticato che certi eventi sono ancora proibiti, ancor più se le persone non indossano la mascherina e non rispettano il distanziamento.
Probabilmente non se ne sarà accorto, certo, di sicuro. Anzi no, lo sapeva, ma a assolutamente non si può rinunciare ad un comizio durante la campagna elettorale.
La politica di questo Paese predica bene e razzola male, malissimo. È l’immagine di una categoria di persone che si merita ogni cliché, luogo comune, talvolta anche cattiverie e sfiducia che i cittadini da anni riservano.
Il fatto che non serva il Green Pass per entrare in parlamento è solo un altro tassello che completa un puzzle che mostra l’immagine di chi usurpa, distrugge, e si disinteressa del Paese. Molto più del Covid e da molto tempo prima che facessimo conoscenza della pandemia.
Quello che più tormenta è l’atteggiamento. Nemmeno di fronte ad un palese errore, nonché una violazione delle leggi da loro stessi varate, i politici di turno sono incapaci di scusarsi come si deve e cercano sempre e solo di rigirare il discorso a proprio favore. Non contenti perseverano.

Dall’altra parte, fuori dai palazzi, ci sono i comuni cittadini che invece devono stare alle regole, pena sanzioni. Ci sono anche persone in difficoltà, come gli artisti e gli operatori dello spettacolo che hanno voce solo perché una piccola parte di loro è molto seguita.
Nei prossimi giorni, se il CTS sarà benevolo, si prevede un allentamento delle restrizioni ma non certo paragonabili a quelle dei comizi, che di fatto non ne hanno. Se andrà bene verranno superati i limiti della capienza del 50% per teatri, cinema e concerti e forse ci sarà addirittura la riapertura delle discoteche (chissà con quali regole però).
…ma intanto i comizi vanno avanti. Perché poi io so’ io, e voi…
Leonardo Giordani