OLIMPIA MILANO 81 | VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 64 |
Rodriguez 12, Shields 15, Datome 23, Hines 8, Bentil 6, Hall 2, Melli 8, Grant 7, Ricci, Baldasso, Biligha, Alviti | Hackett 6, Belinelli 3, Jaiteh 9, Weems 2, Shengelia 8, Teodosic 5, Cordinier 2, Alibegovic 11, Pajola 2, Sampson 6, Mannion 10, Tessitori |
Allenatore: Messina | Allenatore: Scariolo |
Tiri liberi: 8/8 (100%) | Tiri liberi: 17/20 (85%) |
Tiri da 2: 23/42 (56%) | Tiri da 2: 10/24 (42%) |
Tiri da 3: 9/26 (35%) | Tiri da 3: 9/25 (36%) |
Arbitri: Paternicò, Attard, Baldini.
Parziali: 29-16; 14-20; 18-10; 20-18
L’Olimpia è CAMPIONE D’ITALIA, è il 29esimo titolo della sua magnifica storia. Un successo meritato, costruito gara dopo gara, mantenendo inviolato il proprio campo durante l’intera stagione. Milano ha scucito lo scudetto dalle maglie della Virtus Bologna, avversario che ha cercato di tenere testa all’AX ma alla fine ha dovuto arrendersi. Stasera il Forum ha finalmente potuto gioire e godersi il felice epilogo di un’annata che poteva regalare altre emozioni, ma i tanti infortuni e il Covid hanno falcidiato l’organico dell’Olimpia che non ha mai potuto disputare le gare di Eurolega con un roster assortito.
Quest’anno è arrivata la doppietta Coppa Italia-Scudetto. E’ il cinquantesimo trofeo nella storia del club più titolato d’Europa. Il titolo di MVP della serie è stato assegnato a Shavon Shields – che ha chiuso gara 6 con 15 punti, 4 rimbalzi e 3 assist mentre per Ettore Messina si tratta del 5° scudetto della sua carriera, il primo con Milano. È un titolo che porta il nome di Giorgio Armani, che dalla primavera del 2008 è il patron dell’AX. L’ultimo scudetto Armani lo aveva festeggiato nel 2018 quando alla guida della squadra c’era Simone Pianegiani che quell’anno vinse anche la Supercoppa Italiana.
“Oggi non c’è stata storia, è un grandissimo risultato, una soddisfazione enorme“, queste le prima prole di Ettore Messina che ha poi aggiunto “noi non eravamo soli ma ci sentivamo in buona compagnia, con il nostro gruppo, con il nostro pubblico. Non bisogna mai festeggiare contro qualcuno ma festeggiare solo con chi ti vuole bene” risposta che, letta tra le righe, rimanda alle polemiche sorte alla vigilia di Gara-6.

L’Armani parte alla grande con percentuali mostruose
È Shavon Shields a realizzare i primi due punti del match. La Virtus prova da subito a trovare conclusioni in velocità e risponde con la tripla di Shengelia. L’AX trova vita facile, piazza un parziale di 8-0 con sei punti di Shields e allunga a +7 (10-3). Arriva la prima tripla di Milano firmata Rodriguez poi il tiro dall’arco di Datome, due tiri liberi di Bentil e la schiacciata di Shields in contropiede portano l’Olimpia a più 13 (20-7).
La Virtus prova a reagire ma trova soluzioni solo dalla lunetta e così Grant e Hines arrotondano il punteggio (27-13). Si chiude con la tripla di Shengelia e il canestro di Grant con l’AX che conduce di 13 lunghezze (29-26).

La coppia Shields-Datome confeziona 25 dei 43 punti dell’Olimpia
L’Olimpia doppia la Virtus (32-16) che si scuote dal torpore e con un parziale di 7-0 e la tripla di Belinelli si riporta sotto. Shields vede il taglio di Grant (37-26), Alibegovic replica dall’arco, adesso gli attacchi delle due squadre viaggiano a ritmi elevati. Il terzo fallo di Hackett costringe Scariolo a gettare nella mischia Pajola, l’italiano con cittadinanza statunitense protesta per un fischio arbitrale ma il fallo è più che evidente.
Milano va negli spogliatoi con 7 punti di vantaggio (43-36) dopo aver raggiunto un margine di 16. Già due i giocatori in doppia cifra per le Scarpette Rosse – Shields (13) e Datome (12).

Terzo periodo dominato da Milano: 18-10 e +15 (61-56)
Fretta di concludere su entrambe i fronti e tra palloni che ribalzano sul ferro, deviazioni oltre la linea ed errori il primo canestro del terzo periodo arriva dopo 2′ con Hines. Il tiro dall’arco di Datome segna il nuovo vantaggio in coppia cifra dell’AX (48-36), Shengelia commette il terzo fallo personale, Bologna rivive la fase registrata in avvio di gara ed è ancora a secco di punti.
Quando Rodriguez spara la tripla da 10 metri e Melli devia al volo l’assist del Chacho il parziale di Milano sale a 12-0 (53-36) mentre dopo 6′ arrivano i primi due punti del quarto di Bologna messi a segno ai liberi da Sampson.
L’Olimpia è inarrestabile, la Segafredo è annichilita (57-41) e si complica la situazione in casa Virtus con Hackett e Shengelia con 4 falli a carico. Scariolo si gioca la carta Mannion che appena entrato cerca una difficile conclusione che non ha buon esito.

È festa grande al Forum, pubblico in visibilio
Dieci minuti separano l’AX dal 29° scudetto. Serve un miracolo alla Segafredo per colmare un divario di 15 punti ma Bologna inizia con una palla persa – 18 nell’arco della gara contro le 8 di Milano – mentre Hines si fa largo in mezzo agli avversari e buca la retina. Scariolo reclina la testa all’indietro, poi osserva sconsolato il parquet, i suoi ragazzi più che a corto di energie sembrano aver smarrito la concentrazione.
Rodriguez lancia l’Olimpia verso il traguardo (65-46), c’è solo una squadra in campo. Il Mediolanum Forum è una bolgia, la tifoseria ospite che non fa mancare il sostegno ai propri beniamini ma il parziale a favore di Milano assume le dimensioni di una voragine nella quale precipita la Segafredo. Milano tocca il massimo vantaggio della intera serie (69-46) e quando il Chacho ruba il pallone a Hackett e, solitario, va a depositare a canestro, più che le magliette bianche dei giocatori della Segafredo si intravede la bandiera bianca.
Standing ovation all’uscita del Chacho Rodriguez – forse alla sua ultima partita con la maglia di Milano (si fanno insistenti le voci di un ritorno al Real Madrid) – e di Shavon Shields. Quando si arriva sul 79-52 nessuno guarda più il tabellone: in panchina volano gli abbracci, il coro “i campioni dell’Italia siamo noi” si eleva maestoso, qualche lacrima affiora sui volti dei protagonisti e dei tifosi.
È partita la festa, sarà una bella e lunga notte di gioia per Milano.