In occasione del 70esimo anniversario del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, il pubblico potrà nuovamente ammirare la “Tenda Rossa”, che fu il rifugio dei superstiti del Dirigibile Italia, precipitato sul pack a causa di una tempesta durante la spedizione al Polo Nord nel 1928.
Perché la tenda Rossa non è più rossa
La tenda ha una forma quadrata di 270 cm per ogni lato e una struttura piramidale di 2,5 m di altezza. È fatta di tela di seta avorio per la parte esterna e taffettà di seta blu-petrolio per quella interna. Per renderla visibile agli avvistamenti aerei, i superstiti vi versarono dell’anilina rossa, nota anche come fuxina, che fu utilizzata in volo per determinare la quota del Dirigibile. Questa particolare colorazione, benché sbiadita dopo pochi giorni, diede alla tenda il nome con cui è conosciuta oggi: “Tenda Rossa”.

Il mostra
Tenda Rossa è stata collocata in un box apposito (rosso) che ne garantisce l’adeguata conservazione. Da Mercoledì 15 febbraio, il pubblico potrà visitare il cimelio nello spazio Collezioni di Studio, presso il padiglione Aeronavale. Previste anche Visite guidate in cui visitatori, insieme al curatore Marco Iezzi, ripercorreranno le principali fasi della spedizione guidata da Umberto Nobile, partita dall’arcipelago delle Svalbard, dove ora si trova la base artica del CNR.
La storia
Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale del Museo, ha dichiarato: “Il Museo, con il lavoro di restauro della Tenda Rossa, riportata all’ammirazione del pubblico, consolida la propria vocazione alla valorizzazione dell’importanza della ricerca non disgiunta dai valori umanistici che la, pur sfortunata, spedizione di Umberto Nobile richiama con forza”.

Nel 1928, la spedizione al Polo Nord partì dall’aviosuperficie di Baggio a Milano. Era programmato per effettuare 5 sorvoli dell’Artico. Durante il terzo viaggio, il dirigibile Italia raggiunse il Polo Nord, ma non poté atterrare a causa di una tempesta. Il 25 maggio 1928, il dirigibile precipitò sul pack e 6 membri dell’equipaggio rimasero intrappolati nel pallone. Gli altri 10, tra cui Umberto Nobile, precipitarono sul pack insieme a vari materiali, tra cui una tenda.
Grazie al segnale di SOS trasmesso con la piccola radio da campo “Ondina 33”, i sopravvissuti vengono individuati e salvati il 12 luglio 1928 da una nave rompighiaccio russa, il Krassin, dopo ben 48 giorni di permanenza sul pack.
La Tenda Rossa è stata portata in Italia e esposta nel Castello Sforzesco di Milano nel 1928. Successivamente, è entrata a far parte delle collezioni del Civico Museo Navale Didattico, che successivamente è confluito nel Museo della Scienza e Tecnologia. La Tenda è stata in comodato dal Comune di Milano ed è stata esposta per la prima volta in una mostra nel 1998 per celebrare il 70° anniversario della spedizione. Tuttavia, a causa delle sue cattive condizioni, è stata conservata in deposito fino al 2008, quando è iniziato un complesso restauro che è terminato nel 2023. Questo restauro ha permesso di collocare la Tenda in un box adeguato per la conservazione all’interno della Collezione di Studio.
Ha poi aggiunto Galli: “Poter collocare la Tenda Rossa nei depositi visitabili del Museo rappresenta un primo importante traguardo, che tanto racconta delle molte attività – dietro le quinte – svolte dai musei: studiare, curare, salvaguardare gli oggetti per traghettarli nel tempo e permettere alle generazioni future di ricucire e conoscere l’identità di un territorio, un’epoca, una cultura del passato”.