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Tragico epilogo del giallo all’Acquabella

Fatta a pezzi e nascosta nel controsoffitto dal vicino

Il corpo di Marta Di Nardo, la donna scomparsa nella notte tra il 4 e 5 ottobre, è stato ritrovato nel controsoffitto del vicino di casa, Domenico Livrieri, 46 anni, diversi precedenti fra cui rapina, furto, sequestro di persona e violenza sessuale.

Marta Di Nardo Acquabella
Marta Di Nardo

La povera donna, 60 anni, viveva da sola in una casa Aler in via Pietro da Cortona 14 e in passato ha avuto problemi di salute mentale e di ludopatia, è stata in cura presso un Centro psico-sociale. E’ proprio lì che avrebbe conosciuto il suo assassino, anche lui residente nello stesso palazzo ma in una scala diversa.

A denunciarne la scomparsa era stato il figlio, che vive lontano e con cui la donna aveva ormai rapporti intermittenti (“Ci sentiamo un paio di volte l’anno”, avrebbe dichiarato lui): fin da subito chi la conosceva ha messo in dubbio che si trattasse di un allontanamento volontario, temendo il peggio.

Diversi sono stati i sopralluoghi delle forze dell’ordine nell’appartamento della donna fino a quando, il 17 ottobre, nell’abitazione di lei sono emerse tracce della presenza del 46enne – un certificato medico – in un periodo successivo alla scomparsa della donna. Secondo quanto emerso dai primi accertamenti eseguiti dai carabinieri e dal pm di Milano, nei giorni successivi all’omicidio Livrieri avrebbe continuato a frequentare la casa della donna, a cenare e a dormire nell’appartamento della vittima, anche per via del cattivo odore del corpo in decomposizione.

Il cerchio si è chiuso quando gli inquirenti hanno cercato di contattare l’assassino ma al telefono ha risposto un tassista che ha spiegato di avere il cellulare dell’uomo perché lui stesso glielo aveva consegnato la sera prima, in quanto non aveva soldi per pagare la corsa dopo essersi fatto portare all’aeroporto di Malpensa.

Voleva tentare la fuga? Il 46enne ha detto di essere andato all’aeroporto “per fare un giro” e perché non stava bene.

Portato in questura, alla fine l’uomo ha confessato l’omicidio: “Non volevo, sono dispiaciuto”, avrebbe detto l’uomo che ha ammesso di aver ucciso la donna colpendola con un fendente al collo e di avere fatto a pezzi il corpo con un coltello da cucina per poi avvolgerlo in una coperta e nasconderlo nel proprio appartamento per impossessarsi del bancomat della vittima. 

Portato a San Vittore, Domenico Livrieri è accusato di omicidio volontario e occultamento e vilipendio di cadavere.

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