I treni storici volano di ripartenza per il turismo sostenibile e di prossimità

Sul convoglio Milano-Stresa riunione di lavoro di Federturismo con il ministro Garavaglia.

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treni storici Lombardia
Il treno storico Milano-Stresa alla stazione di Milano Centrale. Nella foto, Monsignor Liberio Andreatta (primo a sinistra) e, al centro, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia con Marina Lalli, presidente di Federturismo e Luigi Cantamessa, Direttore generale di Fondazione FS

Federturismo ha scelto uno dei treni storici della Fondazione Fs per riunire, oggi, a bordo del convoglio il suo Consiglio di Presidenza alla presenza del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, per discutere insieme i temi in agenda tra cui il PNRR, per il quale nonostante la condivisione dell’impianto si chiede un riequilibrio delle risorse. Un viaggio da Milano a Stresa per testimoniare come con la lenta ripresa delle attività turistiche anche il turismo ferroviario, quello sui treni d’epoca, si prepara alla ripartenza. 

Un modo per rilanciare, attraverso il mezzo di trasporto più affascinante di sempre, il turismo di prossimità legato alla mobilità dolce e sostenibile alla scoperta di quei borghi meno conosciuti, ma meravigliosi ed autentici esclusi dai grandi circuiti turistici. 

I treni storici strategici per lo sviluppo culturale delle aree interne

“Oggi ancora più di ieri – dichiara la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli – è cruciale lavorare sulla promozione dell’Italia come museo diffuso che deve attirare turismo sostenibile, così come è necessario valorizzare le ferrovie storiche e creare percorsi ciclabili per promuovere una dimensione turistica per viaggiatori che scelgono di visitare quella parte dell’Italia più nascosta, ma fondamentale nell’offerta turistica. Il potenziamento delle linee ferroviarie storiche sarà sempre più strategico per lo sviluppo culturale delle aree interne nel quadro di una mobilità sostenibile e per questo apprezziamo il lavoro svolto dal Ministero del Turismo in questa direzione e quello della Fondazione FS per l’impegno rivolto alla conservazione della nostra memoria”. 

Un mezzo che aiuta a conoscere anche il patrimonio enogastronomici

“I treni storici rappresentano la sintesi di una serie di elementi dell’industria del turismo che il governo intende valorizzare – precisa il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Ci aiutano a scoprire luoghi e località decentrate (borghi e non solo), rispetto ai grandi centri di attrazione turistica; quindi, aiutano a decongestionare i poli principali della domanda. Rappresentano una soluzione alla continua domanda di attività sostenibili e favoriscono la conoscenza del nostro patrimonio enogastronomico. È per queste ragioni, che il Ministero del Turismo ha inserito nel decreto di applicazione del Pnrr i treni storici fra i progetti finanziabili con il Fondo per il Turismo sostenibile, a cui sono stati affidati 500 milioni che con la leva finanziaria saliranno ad un miliardo e mezzo di euro”. 

Mezzo di trasporto ma anche sede ideale per ospitare incontri

“Oltre alle attività strettamente connesse al turismo ferroviario con treni storici, la Fondazione FS ­– ha detto il Direttore Generale Luigi Cantamessa – offre esperienze ferroviarie per aziende o gruppi: organizzare riunioni o meeting di lavoro a bordo di pregiate carrozze appositamente restaurate. In particolare, l’elegante carrozza Stampa e Conferenze, facente parte del parco della Fondazione FS, è stata attrezzata, con tecnologie e comfort atti ad ospitare eventi di rilievo, come quello di oggi. Mentre il treno attraversa i paesaggi più belli del nostro Paese, si lavora e si crea, con un ritmo insolito e coinvolgente“. 

Il turismo lento e dolce è un arricchimento vitale che aiuta le persone

“Il cosiddetto turismo lento o dolce – sottolinea Monsignor Liberio Andreatta – favorisce la valorizzazione dei territori, il recupero rurale, la trasformazione delle aree depresse e/o abbandonate in luoghi di accoglienza con il recupero di tutti i beni ambientali, religiosi, artistici e culturali. Non si tratta di un turismo di evasione, di fuga e alienazione, ma un arricchimento vitale che aiuta le persone ad interiorizzare un tempo ed uno spazio che sembrano, oggi, non appartenere più all’uomo”.


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