Emanuele Carlo Ostuni sappiamo che è in fase di post produzione di “Un delitto ideale”, l’ultimo film che ti vede fra gli interpreti.
Si, Un delitto ideale è prodotto dalla Società Anno 404, produttore esecutivo Guido Berardinelli per la regia di Nicolò Tonani.
Un film in costume?
Questo è il mio primo ruolo in costume in una storia per il grande schermo, in passato lo ero stato a Deruta in Umbria per la televisione.
Questo film narra la vicenda fra romanzo e verità storica dell’assassinio di Umberto I di Savoia avvenuto a Monza il 29 Luglio 1900 per mano dell’anarchico Gaetano Bresci.
Tu hai il ruolo del Questore Davide Cazzaniga, un personaggio integerrimo che si confronterà con l’assassino in uno spaccato della Italia divisa fra aristocrazia e povertà del popolo Italiano di una nazione appena unita.
Il mio personaggio avrà un confronto serrato e veemente con l’anarchico omicida partito dagli Stati Uniti per uccidere il Re sull’onda emozionale della sanguinaria repressione del 1898 dei cannoni di Generale Bava Beccaris che uccisero 83 persone durante la rivolta del pane di Milano.
Chi sono i protagonisti?
Giuseppe Amelio (Gaetano Bresci) nipote del regista Gianni Amelio e Valentina Di Simone che attraverso il loro incontro in una Casa di tolleranza daranno vita alla narrazione del fim.
Emanuele hai dichiarato che potrebbe essere il suo ultimo film per il Cinema?
Attualmente i ruoli che mi propongono sono sempre gli stessi in questo caso ho accettato perché amo molto il cinema di Mauro Bolognini che spesso ha raccontato l’Italia di fine’800 e inizi’900 come in Fatti di gente per bene, Metello, L’innocente e l’eredità Ferramonti e poi sono anni che mi esprimo attraverso diverse forme di comunicazione.
Pizzighettone (Cremona) ha visto le riprese di alcuni momenti del lungometraggio, come mai in un paese abbastanza isolato rispetto a luoghi precedenti del set per esempio Milano, Monza o Treviglio?
Ovviamente la scelta del regista non è stata casuale in questa località c’è l’unico Museo delle Carceri in Lombardia una struttura risalente al 1785 durante la dominazione Austriaca.
Spesso hai sollevato il problema finanziario del cinema indipendente qual’e’ la situazione attuale?
In passato ho lavorato in grandi produzioni sia in Televisione, Mediaset e Rai, e con case di produzione cinematografiche dove le potenzialità economiche erano conclamate arrivando a alti cachet giornalieri comprese le pubblicità televisive anni’90 ma quando accetto una sceneggiatura non guardo al denaro fine a stesso ma al ruolo alla storia alla sua valenza a quello che mi può dare professionalmente.
Pensa che Easy Rider del 1969 di Dennis Hopper costò solo 400.000 $ tradotto in vecchie lire circa 800.000.000 di allora rispetto a i budget di oggi sono niente.
L’anno prossimo potrebbe essere pubblicato il tuo primo libro di poesie a conferma della tua poliedricità.
La poesia in generale è poco seguita nonostante abbiamo una grandissima tradizione letteraria e due mie poesia sono già state pubblicate in Antologia delle Poesie Expo 2015