Urania Basket: 67 | Scaligera Basket Verona: 82 |
Raivio 10, Langston 3, Raspino 1, Piunti 17, Franco Benevelli 3, Bossi 11, Pesenato, Cavallero, Lazzari, Montano 22, Chiapparini. | Greene Iv 21, Jones 8, Candussi 7, Rosselli 7, Severini 5, Sacchetti 9, Pini 3, Caroti 3, Guglielmi, Colussa, Tomassini 19. All. |
Tiri liberi: 13/18; da due, 18/38; da tre, 6/19 | Tiri liberi: 14/20; da due, 16 /35; da tre, 12/26 |
Uscito per 5 falli: Langston | |
Allenatore: Villa | Allenatore: Ramagli |
Parziali: 18-24; 11-22; 25-13;13-23
Arbitri: Tirozzi di Bologna, Valleriani di Ferentino (Fr) e Maschietto Chiara di Treviso
Si chiude al Palalido Allianz Cloud la stagione dell’Urania Milano. La Scaligera Verona vince la terza partita e accede alle semifinali, ma sul parquet più che a un dominio dei veneti si è assistito a un’Urania dai due volti, che paga a caro prezzo il primo tempo giocato a ritmi lenti. Un peccato, perché nel terzo quarto Milano ha letteralmente mandato in confusione gli uomini di Ramagli, che le ha provate tutte ma non è riuscito a trovare l’antidoto giusto.
Più squadra la Scaligera, che annovera tra le sue fila giocatori esperti e con un tasso tecnico già acquisito; volenterosa, a tratti entusiasmante, ben guidata in panchina ma con molti giovani che sono ancora in fase di crescita, l’Urania.
Avvio in equilibrio, poi Verona prende il largo
La gara parte in equilibrio. Apre le danze Bossi cui risponde Jones, che firma i primi cinque punti di Verona. Gli occhi sono puntati su Greene, vera spina fianco nelle due gare disputate a Verona e anche stasera immarcabile (8/8 da due e 21 punti realizzati), ma nessuno può immaginare che a fargli da spalla possa essere Tomassini, autore di 19 punti. Ben 9 giocatori gialloblu vanno a segno nei primi due quarti contro i cinque di Milano. Langston in 14’ raccoglie la miseria di 3 punti, tocca a Bossi, Montano e Piunti, con l’apporto di Raivio, tenere a galla i padroni di casa.
Terzo quarto dominato dall’Urania
L’Urania rientra dagli spogliatoi con più grinta, corre e difende con attenzione. Fallo tecnico fischiato a Jones che pochi secondi più tardi si ripete su Benevelli – il terzo della serata – e Ramagli lo sostituisce con Rosselli.
Il fallo antisportivo fischiato a Raivio su Jones lo vede solo la terna arbitrale, un fischio che costa sette punti all’Urania ma non smorza le ambizioni di rimonta milanesi che, sotto di venti (37-57), restituisce il parziale a Verona (44-57). L’Urania alza il ritmo, ci crede e pressa a tutto campo: il canestro di Piunti dimezza lo svantaggio con un break di 10 a 0 (47-57). A fine quarto, con un parziale di 23 a 11 l’Urania va a -5 (54-59). Sulle ali dell’entusiasmo Piunti realizza il canestro del -2 (59-61) e tutto ricomincia daccapo. Greene e Piunti salgono sugli scudi: l’americano di Verona non sbaglia un colpo da due, il marchigiano guida il gruppo di Villa che, purtroppo, non riceve alcun contributo da Langston, fermo ai tre punti del primo quarto.
Langston un fantasma: solo 3 punti
Verona arresta la rimonta dell’Urania, che inizia a pagare il grande sforzo fisico profuso a inizio secondo tempo e vive sui canestri di Montano. La Scaligera guadagna terreno e lo fa con il protagonista del primo tempo, Tomassini. Langston non solo non si rende utile ma commette un fallo ingenuo sul – 8 (67-75) non sfruttato da Verona e sbaglia un facile canestro nell’azione successiva. Il fallo di Piunti a 2’ dal termine segna l’epilogo del match.
Langston fa il 5 fallo e va ad accomodarsi in panchina. Una serata da dimenticare per il cestista di Washington. La partita non ha più nulla da dire e Verona chiude in scioltezza: 82-67 il finale.